2011-10-04 14:38:16

Usa: più di 200 teologi e attivisti cattolici firmano un appello per l'abolizione della pena capitale


Le recenti esecuzioni di Troy Davies in Georgia e di Lawrence Brewer in Texas, hanno rilanciato negli Stati Uniti il movimento contro la pena di morte che vede in prima fila la Chiesa. Più di 200 teologi, studiosi e attivisti cattolici per i diritti umani hanno diffuso nei giorni scorsi un appello per chiedere l’abolizione della pena capitale. I firmatari citano proprio il caso di Troy Davies, giustiziato il 21 settembre scorso per l’omicidio di un poliziotto nel 1989, nonostante le prove a suo carico non fossero sufficienti per poterlo accusare oltre ogni ragionevole di dubbio, per denunciare “i gravi limiti del sistema giudiziario americano”. “Anche chi non condivide le nostre convinzioni religiose – si legge nella dichiarazione pubblicata sul sito web www.CatholicMoralTheology.com - deve riconoscere che la pena di morte è applicata non solo in modo bizzarro e discriminatorio, ma in alcuni casi contro persone innocenti". I firmatari ricordano, infatti, che diversi studi dimostrano come gli imputati afro-americani abbiano una probabilità molto maggiore di essere condannati a morte dei bianchi e che quando la vittima è un bianco questa probabilità può essere fino a cinque volte superiore. Non solo: “In Stati che hanno mantenuto la pena capitale il 98% dei procuratori distrettuali è bianco contro appena l’1% di colore”. La dichiarazione cita quindi la posizione più volte espressa dall’episcopato americano in linea con il Magistero della Chiesa, secondo il quale la pena di morte “è profondamente sbagliata, è uno sbaglio irreversibile, soggetto a errori giudiziari e condizionato da fattori come la razza, la qualità degli avvocati e dal luogo in cui il delitto è stato commesso ed esistono altri modi per punire i criminali e proteggere la società ". Tra gli argomenti teologici contro di essa, i teologi americani citano il Vangelo e il Magistero di Beato Giovanni Paolo II che aveva invitato tutti i fedeli in Cristo ad essere “incondizionatamente pro-vita” “In sintonia con i nostri ultimi papi e vescovi e sulla base di considerazioni teologiche e pratiche”, i firmatari ribadiscono quindi in conclusione la loro incondizionata opposizione alla pena capitale, deplorando le 1.268 condanne eseguite negli Stati Uniti dal suo ripristino nel 1976, a cui vanno aggiunti i 3.200 carcerati attualmente detenuti nel braccio della morte. (L.Z.)







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