India: nel Karnataka due chiese pentecostali costrette alla chiusura
Su una popolazione di 52,8 milioni di persone, in Karnataka, i cristiani sono poco
più di un milione. Eppure “gli estremisti indù con la complicità delle autorità continuano
a terrorizzare l’indifesa comunità cristiana”. È la denuncia di Sajan K George, presidente
del Global Council of Indian Christians (Gcic), a fronte della chiusura di due chiese
pentecostali nei distretti di Hassan e Bangalore, lo scorso 25 settembre. In entrambi
i casi - riferisce l'agenzia AsiaNews - l’intervento della polizia è sopraggiunto
in seguito alle denunce di gruppi di radicali indù. Con questi ultimi episodi, salgono
a 36 gli attacchi anticristiani in Karnataka nel solo 2011. Dal 2008 il governo del
Karnataka è guidato dal Bharatiya Janata Party (Bjp), partito ultranazionalista che
sostiene gruppi e movimenti di estremisti indù appartenenti al Sangh Parivar, come
il Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss), il Vishwa Hindu Parishad (Vhp) o il Bajrang
Dal. Nel distretto di Bangalore, la polizia di Hulimavu ha preso in custodia il pastore
della Church of God Full Gospel, sulla base di numerose denunce che lo accusano di
non avere regolari permessi per esercitare il culto e di praticare conversioni forzate.
Secondo il presidente del Gcic, durante l’interrogatorio l’ispettore di polizia Balram
Gowda “ha minacciato il pastore in modo chiaro, ordinando di chiudere la chiesa se
non voleva essere arrestato”. Lo stesso giorno a Bagesafleshpur (distretto di Hassan),
estremisti indù hanno fatto irruzione nella chiesa pentecostale End Times Full Harvest
Church; malmenato il pastore John Frederick D’Souza e alcune signore che hanno cercato
di intervenire; strappato alcune Bibbie dalle mani dei presenti gettandole via. Poi,
gli aggressori hanno chiamato la polizia, che una volta arrivata ha ordinato al pastore
di interrompere il servizio di preghiera e chiudere la chiesa. Anche in questo caso,
la polizia ha contestato al religioso la mancanza di regolari permessi e di praticare
conversioni forzate. “I pastori pentecostali – accusa Sajan George – sono minacciati
e picchiati in maniera sistematica; trascinati nelle stazioni di polizia con false
accuse; arrestati e richiusi in cella. Spesso senza nemmeno la possibilità di pagare
una cauzione. E adesso, i fedeli di queste chiese sono senza servizio domenicale”.
(R.P.)