Germania: celebrazione ecumenica nell'anniversario della riunificazione tedesca
Non dimenticare la divisione e le ingiustizie commesse nella Repubblica Democratica
tedesca (Ddr): è l’esortazione espressa dal cardinale Joachim Meisner, arcivescovo
di Colonia, durante la cerimonia ecumenica per l’anniversario della riunificazione
tedesca che si è svolta ieri a Bonn, nella Kreuzkirche. Il porporato ha esortato a
“proteggere, conservare e ad approfondire la libertà donata vent’anni fa” e ha osservato
che “nelle teste e nei cuori di alcuni, i muri e le barriere non sono completamente
spariti”. Per questo, ha esortato, “restiamo attenti ed efficaci”. Alla celebrazione
hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Repubblica tedesca, Christian
Wulff, il presidente del Bundestag, Norbert Lammert, e la cancelliera Angela Merkel.
L’arcivescovo di Colonia – rende noto l'agenzia Sir - ha ricordato, in particolare,
“i bambini e i giovani che sono divenuti vittime del regime” della Ddr. Anche il presidente
del Consiglio della Chiesa evangelica tedesca (Ekd), Nikolaus Schneider, ha fatto
riferimento alle “nuove barriere interiori ed esteriori” che le persone costruiscono
ancora oggi. Da parte sua, il metropolita greco-ortodosso della Germania, Augoustinos,
ha sottolineato che “la pace tra le persone è sempre minacciata e va pertanto sempre
ricreata”. In occasione del recente viaggio apostolico in Germania, Benedetto XVI
si è soffermato anche sulla drammatica esperienza dei regimi totalitari che, nella
storia recente, hanno scosso la Germania: “Qui in Turingia e nell’allora Ddr – ha
detto il Papa lo scorso 24 settembre durante la Santa Messa davanti al Duomo di Erfurt
- avete dovuto sopportare una dittatura ‘bruna’ (nazista) e una ‘rossa’ (comunista),
che per la fede cristiana avevano l’effetto che ha la pioggia acida”. “Ma molti cattolici
risoluti – ha aggiunto il Santo Padre – sono rimasti fedeli a Cristo e alla Chiesa
proprio nella difficile situazione di un’oppressione esteriore. Hanno accettato svantaggi
personali pur di vivere la propria fede”. (A.L.)