2011-10-03 14:37:26

Senegal-Mauritania: nel mese missionario i cristiani chiamati a evangelizzare


“Il Mese Missionario è un rinnovato impegno di tutti i cristiani dei nostri due Paesi a testimoniare il Vangelo sulla scia della nuova evangelizzazione. Un impegno delle nostre Chiese per far conoscere la Buona Novella a tutti” scrive nel messaggio per il Mese Missionario, inviato all’agenzia Fides, padre Bruno Favero, direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (Pom) in Senegal e Mauritania. Ricordando l’insegnamento di Papa Paolo VI (“La Chiesa esiste per evangelizzare”) e del Beato Papa Giovanni Paolo II (“La fede si rafforza donandola”), padre Bruno afferma che “la dimensione missionaria non riguarda solo i preti: è un’esigenza iscritta nel nostro Battesimo ed ogni battezzato è chiamato ad assumere concretamente questo compito: condividere attorno a lui il dono del Vangelo”. “Il Mese missionario di ottobre - prosegue il direttore nazionale delle Pom - è quindi il momento privilegiato per comprendere la nostra vocazione missionaria, per offrire tempo e mezzi perché il Vangelo continui il suo cammino nei cuori dei nostri contemporanei, il momento di offrire le nostre sofferenze, cari malati, perché il Vangelo penetri nella nostra società”. Il Mese Missionario è anche “il momento forte per vivere la solidarietà nella Chiesa, donando il poco che abbiamo perché, a sua volta, la Chiesa distribuisca i frutti di questa solidarietà a tutte le Chiese del mondo, specialmente quelle in costruzione come la nostra”. Come atti concreti per vivere il Mese missionario, padre Bruno suggerisce preghiere, offerte in beni materiali ma anche delle sofferenze. Particolarmente raccomandata la preghiera del Rosario “per ritrovare con Maria, le strade della missione”. “Nel nostro Senegal, con le sue contraddizioni e le sue debolezze, di fronte alle attese legittime per le prossime scadenze elettorali, i cristiani sono chiamati ad un maggiore impegno per essere attori del rinnovamento del nostro Paese” afferma padre Bruno. “In questo senso, unire la Missione e il Rosario è per la nostra Chiesa l’occasione di vivere questo impegno per il Paese sotto lo sguardo di Maria, Nostra Signora della Missione. Condividere il Vangelo, comunicare la Buona Novella divengono quindi il contributo originale dei cristiani del Senegal e della Mauritania alla costruzione dei loro Paesi, e all’avvento della civiltà dell’amore” conclude il messaggio. (D.M.)







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