Messico: soddisfazione dei vescovi per il pronunciamento della Corte suprema sull’aborto
Una giornata storica per la difesa della vita in Messico: la Corte suprema di giustizia
della nazione (Scjn) ha respinto nei giorni scorsi il tentativo di imporre una legislazione
abortista in tutto il Paese. Non ha raggiunto, infatti, la maggioranza richiesta
il ricorso presentato dal giudice José Fernando Franco Gonzáles-Salas che invocava
l’incostituzionalità degli emendamenti in difesa della vita dal suo concepimento inseriti
nelle Costituzioni degli Stati di Baja California e di San Luis Potosí. Ricorso che
ha scatenato un vivace dibattito nel Paese in cui è intervenuta la Chiesa cattolica
insieme ai rappresentanti di numerose altre denominazioni cristiane. In una nota firmata
dal presidente e dal segretario della Conferenza episcopale (Cem), i vescovi esprimono
“gioia” e “gratitudine” per il pronunciamento della Corte. Per i presuli, la scelta
in favore della vita umana è profondamente condivisa dalla maggior parte del popolo
messicano e in “nessun modo è discriminatoria o dannosa per i diritti delle persone,
meno che mai della donna”. Inoltre, si rileva come “lo sviluppo e la prosperità della
società” dipenda in gran parte anche dal “rispetto” per i “valori” e la “sensibilità
dei nostri popoli”. E “la cultura popolare messicana riconosce e apprezza la vita
come un dono sacro, come il dono più importante e fondamentale di Dio creatore”. Di
una posizione “coraggiosa, responsabile e storica” ha parlato il cardinale arcivescovo
di México, Norberto Rivera Carrera, il quale si è così congratulato con i giudici
della Corte suprema. Per la Chiesa cattolica, ha ricordato il porporato citato dal
quotidiano La Jornada, “la difesa della vita fin dal grembo materno non deriva da
una posizione dogmatica, né dal desiderio d’imporre le proprie idee, ma dalla certezza
che ci offre la scienza moderna e dalla convinzione etica della sua responsabilità
nella salvaguardia della vita umana in qualsiasi stadio del suo sviluppo come base
e fondamento della convivenza sociale. Sulla stessa linea la Confraternita Nazionale
delle Chiese Cristiane Evangeliche (Confraternice), che è tra i firmatari dell’appello
in difesa della vita diffuso alla vigilia della sentenza. Secondo il suo presidente
Arturo Farela , la decisione della Corte” è coerente con uno Stato di diritto, con
il rispetto delle istituzioni, la legalità e i diritti umani”. (L.Z.)