Iran: i cristiani del Paese minacciati e respinti da altri Stati dove fuggono
Mentre il mondo resta col fiato sospeso in attesa della risoluzione del caso del Pastore
cristiano iraniano Yousef Nadarkhani – condannato a morte per apostasia – i fedeli
iraniani sono costretti a fuggire dal Paese per potere professare liberamente la loro
religione e sono comunque sotto pressione. Come riferito all’agenzia Fides dall’Ong
“Christian Solidarity Worldwide” (Csw), che monitora i diritti dei cristiani nel mondo,
undici cristiani iraniani fuggiti dall'Iran, a causa delle persecuzioni contro le
comunità cristiane evangeliche, hanno ricevuto minacce di morte via e-mail. I mittenti
del messaggio, firmatisi come i “Militi ignoti dell'Imam Nascosto” chiedono loro di
pentirsi, altrimenti “saranno eliminati senza pietà”. Secondo fonti di Fides, i “Militi
ignoti” sono accusati di aver legami con i servizi segreti iraniani. Secondo il rev.
Samuel Yeghnazar, che ha partecipato al movimento chiesa domestica in Iran, “la minaccia
va presa molto sul serio”. Intanto a Rashat, il tribunale locale – cui la Corte suprema
ha rinviato il caso – deve pronunciare un verdetto sul caso del Pastore Nadarkhani.
Secondo alcune fonti cristiane in Iran, il destino del Pastore si trova nelle mani
del leader religioso locale, l'Ayatollah Ghorbani. I cristiani temono che al Pastore
possano essere imputate false accuse (come stupro e o complotto contro l’ordine costituito)
per giustificare una definitiva sentenza di morte. Negli ultimi undici mesi almeno
137 cristiani hanno subito arresti arbitrari e circa 40 sono stati tenuti in carcere
per diverse settimane. Le minacce alla vita dei cristiani in Iran, dice il Pastore
Yeghnazar, manifestano “la assoluta ipocrisia di un governo che sostiene di dare ai
fedeli la piena libertà religiosa”. Inoltre, secondo Csw “è vitale che i Paesi che
ospitano rifugiati e richiedenti asilo iraniani garantiscano loro un'adeguata protezione”,
Infatti in Australia i cristiani iraniani richiedenti asilo sono stati etichettati
come “facinorosi” dai funzionari dell'immigrazione, che hanno negato il visto di ingresso.
Il numero di iraniani richiedenti asilo in Australia è stato di 197 nel 2009-2010
e di 1.549 nel 2011. I visti concessi sono stati solo il 27% delle domande. (R.P.)