Appello dal monastero siriano di Deir Mar Musa: no alla guerra civile confessionale
Circa 40 soldati siriani disertori sono rimasti uccisi stamani in violenti scontri
a fuoco con le forze fedeli al presidente Bashar al Assad alla periferia della capitale,
nei pressi dell'aeroporto militare di Dumayr. Lo riferiscono i Comitati di coordinamento
locale, principale piattaforma di attivisti anti-regime. Gli uccisi facevano parte
- prosegue la fonte - di un gruppo di 65 militari, tra cui un colonnello e alcuni
tenenti e sottotenenti, che si sono ribellati agli ordini. Intanto, proprio dalla
Siria, arriva un forte messaggio di pace da parte della comunità del Monastero di
Deir Mar Musa al Habasci, situato sulla montagna del Nebek. Moltissimi giovani siriani,
insieme con le monache e i monaci del monastero, hanno concluso una settimana di digiuno
e preghiera con un appello al rifiuto della guerra civile su base confessionale. Christopher
Wells, collega del nostro programma inglese, ha sentito il priore del Monastero,
padre Paolo Dall’Oglio:
Abbiamo appena
completato una settimana di digiuno e di preghiera e di jihad spirituale per la riconciliazione
nel Paese. Rifiutiamo la logica della violenza e dell’escalation di violenza. Vogliamo
assicurare il dialogo ma per questo è necessario assicurare la verità: la condizione
è la vera libertà di espressione, la vera libertà di opinione e, quindi, tutti i giovani
che sono venuti al monastero da tutte le parti della Siria lo hanno fatto rifiutando
radicalmente gli interventi armati dall’esterno. Vogliamo invece un impegno mondiale
per il negoziato pacifico e per una vera crescita di libertà di espressione del Paese
come condizione per quella conversazione che porterà alla mutazione democratica senza
vendette e senza violenza.