Il Papa all’Angelus: grande responsabilità per chi è chiamato a lavorare nella vigna
del Signore
Dio ha un progetto per l’uomo, ma spesso la sua risposta è orientata all'infedeltà:
è il monito di Benedetto XVI che, all’Angelus in Piazza San Pietro, si è soffermato
sulla parabola dei vignaioli infedeli. Il Papa ha quindi esortato a restare uniti
a Cristo come il tralcio alla vite. Al momento dei saluti ai pellegrini, ha così ricordato
la figura di Suor Antonia Maria Verna, che verrà Beatificata oggi pomeriggio ed ha
salutato i partecipanti al Congresso mondiale della Divina Misericordia, a Cracovia.
Parlando in francese, il Papa ha invitato i docenti ad insegnare ai propri allievi
l’amore per la verità. Il servizio di Alessandro Gisotti:
“A voi
sarà tolto il Regno di Dio e sarà dato ad un popolo che ne produca frutti”: All’Angelus,
il Papa cita un passo del Vangelo domenicale, incentrato sulla parabola dei vignaioli
infedeli. Questo severo monito rivolto da Gesù ai capi dei sacerdoti, sottolinea,
fa “pensare alla grande responsabilità di chi, in ogni epoca, è chiamato a lavorare
nella vigna del Signore, specialmente con un ruolo d’autorità”. Gesù, spiega il Pontefice,
è “la pietra che i costruttori hanno scartato”, “perché l’hanno giudicato nemico della
legge e pericoloso per l’ordine pubblico”:
“Ma Lui stesso, rifiutato
e crocifisso, è risorto, diventando la ‘pietra d’angolo’ su cui possono poggiare con
assoluta sicurezza le fondamenta di ogni esistenza umana e del mondo intero”.
Ecco
dunque di quale verità parla la parabola: il proprietario della vigna rappresenta
Dio stesso, “mentre la vigna simboleggia il suo popolo, come pure la vita che Egli
ci dona” affinché “operiamo il bene”:
“Dio ha un progetto per i suoi
amici, ma purtroppo la risposta dell’uomo è spesso orientata all’infedeltà, che si
traduce in rifiuto. L’orgoglio e l’egoismo impediscono di riconoscere e di accogliere
persino il dono più prezioso di Dio: il suo Figlio unigenito”.
“Dio
– ha proseguito il Papa - consegna se stesso nelle nostre mani, accetta di farsi mistero
insondabile di debolezza e manifesta la sua onnipotenza nella fedeltà ad un disegno
d’amore che, alla fine, prevede però anche la giusta punizione per i malvagi”. Di
qui, una viva esortazione del Papa ai fedeli di oggi:
“Saldamente
ancorati nella fede alla pietra angolare che è Cristo, rimaniamo in Lui come il tralcio
che non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite. Solamente in Lui,
per Lui e con Lui si edifica la Chiesa, popolo della nuova Alleanza”.
“Il
Signore – ha proseguito – è sempre vicino e operante nella storia dell’umanità” e
ci accompagna anche con la presenza dei suoi Angeli che oggi la Chiesa venera quali
“Custodi”, “ministri della divina premura per ogni uomo”. Ed ha sottolineato che “dall’inizio
fino all'ora della morte, la vita umana è circondata dalla loro incessante protezione”:
“E
gli Angeli fanno corona all’Augusta Regina delle Vittorie, la Beata Vergine Maria
del Rosario, che nella prima domenica di ottobre, proprio a quest’ora, dal Santuario
di Pompei e dal mondo intero, accoglie la fervida Supplica, affinché sia sconfitto
il male e si riveli, in pienezza, la bontà di Dio”.
Dopo l’Angelus,
il Papa ha innanzitutto ricordato l’odierna Beatificazione di Suor Antonia Maria Verna,
che verrà celebrata ad Ivrea dal cardinale Tarcisio Bertone:
“Rendiamo
grazie a Dio per la luminosa figura della nuova Beata, vissuta tra XVIII e XIX secolo,
modello di donna consacrata e di educatrice”.
Quindi, al momento
dei saluti, in lingua francese, il Papa ha invitato i professori a trasmettere ai
propri allievi “l’amore per la conoscenza e per la verità”. Il sapere, ha osservato,
“è importante ma lo è ancora di più la formazione della persona”, affinché sia in
grado di “trovare la verità” e “fare delle scelte libere”:
“Eduquez
aussì les jeunes aux valeurs…” Ancora, il Papa ha incoraggiato i docenti
ad “educare i giovani ai valori morali e spirituali autentici affinché li aiutino
a trovare un senso alla loro vita”. In inglese e polacco, ha salutato i partecipanti
al Secondo Congresso mondiale della Divina Misericordia in corso a Cracovia. Dal Pontefice,
l’auspicio che venga portato al mondo “il lieto messaggio che la Misericordia è fonte
della Speranza”. In lingua italiana, ha ricordato l’iniziativa “Gesù al Centro”, promossa
dalla Pastorale giovanile della diocesi di Roma. Infine, un appello per risolvere
un problema che, purtroppo, mette in difficoltà molte persone disabili:
“Incoraggio
l’impegno delle istituzioni e delle associazioni di volontariato per l’abbattimento
delle barriere architettoniche. Auguro a tutti una buona domenica. Buona settimana.
Grazie!”