Yemen: ucciso un Imam di Al-Qaeda, ritenuto uno degli eredi di Bin Laden
E’ stato ucciso questa mattina in Yemen, Anwar Al-Awlaki, uno dei leader di Al-Qaeda.
L’imam, cittadino americano, era accusato di essere uno dei sobillatori di alcuni
degli attentatori dell’11 settembre. Intanto il presidente yemenita Saleh ha annunciato
di non avere nessuna intenzione di rassegnare le dimissioni, malgrado le forti proteste
nel Paese. Il servizio di Michele Raviart.
Era considerato
uno degli eredi di Osama Bin Laden, Anwar Al-Awlaki, l’imam radicale ucciso oggi in
Yemen da un raid aereo nella provincia orientale di Marib. L’uomo, 40 anni, era uno
dei maggiori ricercati della Cia per il suo coinvolgimento in diversi attentati, come
quello nella base texana di Fort Hood nel 2009, in cui morirono 13 persone e quello
fallito a Times Square nel 2010. L’imam, noto per le sue invettive antiamericane nelle
moschee della California e della Virginia, era stato capace di convertire centinaia
di giovani musulmani alla causa della jihad. Ancora poco chiare le dinamiche dell’attacco,
anche se fonti tribali parlano di un drone americano che avrebbe fatto fuoco su due
veicoli blindati. Intanto il presidente Saleh, da mesi bersaglio di imponenti proteste,
ha fatto sapere che non si dimetterà se i suoi oppositori parteciperanno alle prossime
elezioni. In quel caso il rischio di una guerra civile sarebbe allora concreto, ha
detto Saleh, che poi ha aggiunto: “Se accettiamo di trasferire il potere alle opposizioni,
praticamente abbiamo ceduto ad un colpo di Stato”.