2011-09-30 14:30:55

Messaggio del Papa ai vescovi europei: cercare strade nuove di evangelizzazione


Papa Benedetto XVI incoraggia i vescovi europei a “individuare con audacia missionaria strade nuove di evangelizzazione specialmente al servizio delle nuove generazioni”. Lo fa con un messaggio, a firma del cardinale segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, indirizzato al presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (Ccee), cardinale Péter Erdő. L’occasione è stata ieri l’apertura dell’assemblea plenaria del Ccee riunito a Tirana fino al 2 ottobre, nel 40.mo della sua nascita. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

Il Papa incoraggia i vescovi europei definendo il Ccee una “preziosa struttura di collegamento tra episcopati europei che – aggiunge - da quarant’anni promuove una proficua collaborazione in attività pastorali ed ecumeniche”. Da parte sua, il presidente del Ccee, il cardinale Erdő, proprio in occasione del quarantesimo anniversario, ribadisce, nella sua prolusione, la missione: “sostenere la Chiesa in tutto il continente – dice - e avere una speciale attenzione per le Chiese che nell’ultimo secolo hanno sofferto molto sotto la dittatura dei regimi atei”. “Oggi – afferma - possiamo affermare con fiducia che la rinascita della Chiesa in questi Paesi è prova della Provvidenza divina e della fede in Cristo crocifisso e risorto”. “Se l’Europa dei popoli sta ancora cercando di imparare a ‘respirare con due polmoni’, - sottolinea ricordando un’espressione di Giovanni Paolo II - noi siamo convinti che, sin dalla sua fondazione, il nostro Consiglio sia stato uno spazio privilegiato per guardare sempre all’intera Europa con le sue difficoltà e i suoi problemi ma anche con i tanti frutti della benedizione di Dio”.

Poi una parola in riferimento alla “grave situazione economica di tanti Paesi europei” di fronte alla quale – sottolinea il cardinale Erdő -, la Chiesa "cerca di mostrare una via d'uscita”. Per giungere a questa via d'uscita – spiega - è fondamentale aprire la ragione e il cuore a Dio e quindi avere anche un'altra prospettiva della vita sociale determinata dalla solidarietà e dalla gratuità". E il presidente del Consiglio dei vescovi europei avverte: “Uno dei sintomi più visibili della crisi in Europa è senz'altro il collasso dell'economia, ma molto più profonda e insidiosa è la crisi etica e antropologica che si annida specialmente nella vita delle famiglie, nelle strutture educative, nei media….”. Parla inoltre delle discriminazioni dei cristiani: “Basta dare uno sguardo ai fatti riportati dall'Osservatorio sull'intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa – dice - per rimanere sconcertati di fronte al numero di casi presenti in Europa di persone discriminate, in modo velato o evidente, nel loro luogo di lavoro o nei vari ambiti della vita sociale soltanto perché sono cristiane”. “D'altra parte, - aggiunge - noi tutti sappiamo come, l'influenza di un certo atteggiamento anti-cristiano si diffonde sistematicamente nei mezzi di comunicazione sociale, nei libri di scuola o nell'opinione pubblica”. C’è da dire che stamane, Jean-Luc Moens, coordinatore delle missioni cittadine in Europa, ha presentato il risultato di un questionario del CCEE, dal quale emerge l’immagine di una Chiesa che si trova a vivere “in una situazione simile a quella degli Atti degli Apostoli, immersa in una cultura straniera”. Emerge una grande diversità tra Paesi ma anche un elemento comune: la necessità di aiutare tanti cristiani ad andare oltre la professione di fede per scoprire una relazione personale con Cristo.

L’assemblea degli episcopati europei ha accolto ieri la richiesta di mons. Milan Šašik, vescovo eparchiale di Mukachevo dei Ruteni di rito bizantino, di diventare membro del Consiglio Ccee, secondo la formula proposta dalla Congregazione per le Chiese Orientali. Pertanto il Ccee è ora composto dai presidenti delle 33 Conferenze episcopali presenti in Europa e dagli arcivescovi di Lussemburgo, del Principato di Monaco, di Cipro dei Maroniti, dal vescovo di Chişinău (Rep. Moldova) e dal vescovo eparchiale di Mukachevo. Vi partecipano inoltre il presidente della Conferenza episcopale del Kazakhstan e il Patriarca di Gerusalemme dei Latini che hanno lo status di invitati permanenti.







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