Concluso il convegno mondiale dei vescovi francescani: intervista con il cardinale
Hummes
Con una concelebrazione eucaristica nella Basilica di San Pietro si è concluso stamani
il secondo convegno mondiale di cardinali, vescovi e membri del Definitorio generale
dell’Ordine francescano dei Frati Minori. L’incontro, iniziato ieri, si è svolto intorno
al tema “Il rapporto tra l’Ordine francescano e la Chiesa”. Cristiane Murray
ne ha parlato con il cardinale Cláudio Hummes, prefetto emerito della Congregazione
per il Clero:
R. - Durante
il convegno abbiamo meditato soprattutto sulla comunione dei Frati Francescani con
la Chiesa, che è stato sempre uno dei temi più importanti per San Francesco. La sua
prima regola era molto forte, perché diceva: i frati siano cattolici. San Francesco
voleva dire tutto con questa prima regola, e cioè: non è possibile essere Francescani
al di fuori della comunione della Chiesa o essendo in conflitto con essa. Abbiamo
quindi riflettuto tutti su questo ed abbiamo anche visitato i luoghi francescani.
Come San Francesco è venuto a Roma, anche noi abbiamo fatto questo pellegrinaggio
dai luoghi francescani fino a Roma. Questa mattina abbiamo celebrato, tutti insieme,
la Santa Messa presieduta dal cardinale Comastri - affiliato all’Ordine francescano
ed anche professo del Terzo ordine - presso la Tomba di San Pietro, come segno della
nostra comunione, del rinnovamento del nostro amore per la Chiesa ed anche del nostro
impegno missionario. Oggi il Papa tiene molto a quest’impegno nella nuova evangelizzazione.
Noi vescovi francescani siamo 112 in tutto il mondo, mentre oggi, presenti all’incontro,
eravamo in 52”. (vv)