Spagna: i farmacisti chiedono il rispetto dell’obiezione di coscienza sulla pillola
del giorno dopo
Il caso di una ragazza colpita da ictus dopo aver assunto la cosiddetta pillola del
giorno dopo, riaccende in Spagna un dibattito sul tema mai realmente sopito. Il presidente
dell’Associazione per la Difesa del diritto all’obiezione di coscienza, María Dolores
Gómez Armenteros, infatti, ha scritto ai presidenti dei Collegi dei farmacisti chiedendo
il loro sostegno in difesa dell’obiezione di coscienza alla distribuzione di questo
prodotto. Le questioni sollevate sono, in particolare, la distribuzione in farmacia
senza ricetta medica, che ha avuto come conseguenza un aumento della domanda, e la
rilevazione che oltre il 30% delle donne richiedenti siano minorenni. Il presidente,
inoltre, in merito alla discussione sui rischi della pillola per la salute, cita in
merito un rapporto diffuso il 7 ottobre 2010 dall’Agenzia spagnola di medicinali e
prodotti sanitari che riconosce il rischio di incidenti tromboembolici causata dal
consumo di questo prodotto. Circa quattromila farmacisti, riferisce l'agenzia Zenit,
hanno denunciato più volte alle autorità la pubblicità ingannevole della pillola del
giorno dopo, evidenziando come nel Paese la distribuzione – iniziata nel settembre
2009 senza ricetta né limite d’età - sia stata consentita pur in assenza del rapporto
obbligatorio dell’Agenzia spagnola del farmaco. Le altre argomentazioni dei farmacisti
riguardano l’assenza di controllo medico, la questione della vendita ai minori, la
richiesta da parte dei maschi e le minacce subite dalla categoria in caso di obiezione.
Infine, il recente caso di cronaca ha spinto l’Associazione statale degli avvocati
cristiani a chiedere di indagare per negligenza i ministri competenti, colpevoli,
a suo dire, di aver ignorato l’ampia letteratura medica in materia. (R.B.)