2011-09-28 13:05:36

Mons. Tomasi sulla proprietà intellettuale: la conoscenza deve essere patrimonio di tutti


L’osservatore permanente della Santa Sede presso l’Ufficio Onu di Ginevra, mons. Silvano Maria Tomasi, nel suo intervento alla 49ma assemblea della World Intellectual Property Organization, ha ribadito ieri il sostegno del Vaticano alla protezione della proprietà intellettuale, capace di incentivare l’innovazione e la creatività. Una protezione, tuttavia – afferma il presule – che deve consentire la diffusione e la circolazione più ampia possibile dei vantaggi derivanti dall’innovazione. Dal momento, infatti, che tutti gli esseri umani sono chiamati a dare il proprio contributo alla vita sociale, culturale e civile, si rende necessario coinvolgere in essa anche le categorie più svantaggiate. Diventa, perciò, centrale, la questione dell’accesso alla conoscenza per i più poveri, che mons. Tomasi esprime con le parole di Giovanni Paolo II nell’Enciclica Centesimus Annus: “È necessario che questi uomini bisognosi siano aiutati ad acquisire le conoscenze, ad entrare nel circolo delle interconnessioni, a sviluppare le loro attitudini per valorizzare al meglio capacità e risorse”. In questo modo essi diventano protagonisti attivi del loro futuro e non più solo elementi passivi nell’ordine sociale dove la persona umana “deve essere e continuare a essere, il soggetto, il fondamento e il fine”. Il presule ha poi citato gli importanti passi avanti fatti dall’ultima assemblea dell’Organizzazione, nei settori di competenza del Comitato permanente per la Legge sui brevetti, del Comitato intergovernativo per le risorse genetiche, le conoscenze tradizionali e il folklore. Uno dei più significativi è quello del Comitato permanente sui diritti d’autore e correlati, che permetterà a circa 284 milioni di persone non vedenti che vivono nel mondo, il 90% delle quali nei Paesi poveri, di superare le barriere dell’accesso alla conoscenza. “Il rapido sviluppo della tecnologia nel campo dei media è sicuramente un segnale di progresso della società di oggi – ha aggiunto mons. Tomasi – ma è anche una sfida per gli Stati membri di questa Organizzazione, che devono affrontare uno sforzo particolare”. Il presule ha quindi concluso sottolineando ancora una volta la centralità del diritto alla proprietà privata e alla proprietà intellettuale, fondamentali per la soddisfazione dei principali bisogni umani come la realizzazione personale e per il raggiungimento del bene comune, possibile, però, “solo se prevale la solidarietà”. (A cura di Roberta Barbi) RealAudioMP3







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