Le Filippine stanno vivendo ore di emergenza a causa del passaggio sull’arcipelago
del tifone Nesat, il 16.mo della stagione, che ha causato 23 vittime e almeno 35 dispersi.
I danni maggiori si registrano a Manila, invasa dall’acqua, dove i venti sono soffiati
a più di 170 km all’ora e dove risiede circa la metà della popolazione. Nella capitale,
tuttavia, la situazione sta lentamente tornando alla normalità: sono state riaperte
scuole e uffici ed entro oggi dovrebbe riprendere a funzionare la metropolitana e
ad accendersi la luce per il milione e oltre di persone rimaste al buio. Restano chiusi,
invece, l’ambasciata americana allagata, un hotel a cinque stelle e un ospedale nella
città vecchia. Tutta l’isola di Luzon ha subito gravi inondazioni anche a causa dell’apertura
di diverse dighe nel tentativo di ridurre la portata pericolosa dei fiumi. Nell’area
montagnosa di Bucalan ci sono almeno 70mila sinistrati e i soccorritori sono al lavoro
per ripristinare le 61 reti stradali interrotte da frane e smottamenti. Si tratta
di una corsa contro il tempo: come riferisce l'agenzia AsiaNews, nell’Oceano Pacifico
si sta preparando un altro uragano diretto proprio verso le Filippine, mentre Nesat
raggiungerà l’isola cinese di Hainan tra domani e dopodomani. (R.B.)