2011-09-28 08:41:29

Emergenze umanitarie, libertà religiosa, crisi economica e Stato palestinese al centro del discorso di mons. Mamberti all'Onu


Le emergenze umanitarie rappresentano una sfida prioritaria per la comunità internazionale. A sottolinearlo è stato l’arcivescovo Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati, intervenuto ieri alla 66.ma Assemblea generale dell'Onu a New York. Il presule ha sottolineato il concetto di “famiglia delle nazioni” e l’importanza del carattere di interdipendenza nel fornire aiuto alle sue componenti più deboli. Tra tutte, mons. Mamberti ha evidenziato in primo luogo la grave carestia che ha colpito il Corno d’Africa e che continua a mietere vittime, soprattutto tra le donne ed i bambini.

Una seconda grande sfida – ha detto – riguarda la libertà religiosa. "La mancanza di rispetto per la libertà religiosa - ha affermato - è una minaccia per la sicurezza e la pace e impedisce la realizzazione di un autentico sviluppo umano integrale". "Il peso di una religione particolare in una nazione non dovrebbe mai implicare che i cittadini appartenenti ad altre confessioni siano discriminati nella vita sociale, o, peggio, che sia tollerata la violenza contro di loro". "Il rispetto della libertà religiosa – ha proseguito - è la strada fondamentale per costruire la pace, il riconoscimento della dignità umana e la tutela dei diritti umani". Ha ricordato quindi che "le situazioni in cui è violato il diritto alla libertà religiosa o negato ai credenti di diverse religioni, sono purtroppo numerose: vi è un'intolleranza crescente per motivi religiosi” e purtroppo – ha denunciato mons. Mamberti – “si constata che i cristiani sono attualmente il gruppo religioso che soffre il maggior numero di persecuzioni a causa della sua fede". Il presule ha poi invocato "misure efficaci da adottare per proteggere le minoranze religiose, dove sono minacciate, e in modo che tutti i credenti di ogni fede possono vivere in sicurezza e continua a contribuire alla società a cui appartengono".

Una terza sfida – ha detto il rappresentante vaticano – è l’attuale crisi economica e finanziaria mondiale, causata in modo particolare da un “deficit etico nelle strutture economiche”.

Infine, davanti alla richiesta di adesione a pieno titolo all'Onu presentata dall'Autonomia Nazionale Palestinese, mons. Mamberti esorta ad adottare "adottare decisioni coraggiose". "La Santa Sede - ha affermato – considera l'iniziativa nel contesto dei tentativi di trovare una soluzione definitiva, con il sostegno della comunità internazionale, al problema già affrontato dalla risoluzione 181 dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, del 29 novembre 1947". "Questo documento - ha osservato – pone la base giuridica fondamentale per l'esistenza di due Stati”. L'auspicio della Santa Sede è che "gli organi delle Nazioni Unite possano prendere un impegno per aiutare in modo efficace realizzare l'obiettivo ultimo, vale a dire la realizzazione del diritto dei palestinesi ad avere un proprio Stato indipendente e sovrano e dei diritti degli israeliani per la sicurezza. Stati entrambi dotati di confini internazionalmente riconosciuti". In ogni caso, per la Santa Sede, qualunque sia la risposta delle Nazioni Unite occorre che in Medio Oriente "le parti possano riprendere i negoziati con determinazione" e a tal fine rivolge "un appello urgente alla Comunità internazionale per aumentare il proprio impegno e stimolare la creatività e l'iniziativa, in modo da arrivare ad una pace duratura, rispettando i diritti di israeliani e palestinesi".







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