Emergenze umanitarie, libertà religiosa, crisi economica e Stato palestinese al centro
del discorso di mons. Mamberti all'Onu
Le emergenze umanitarie rappresentano una sfida prioritaria per la comunità internazionale.
A sottolinearlo è stato l’arcivescovo Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti
con gli Stati, intervenuto ieri alla 66.ma Assemblea generale dell'Onu a New York.
Il presule ha sottolineato il concetto di “famiglia delle nazioni” e l’importanza
del carattere di interdipendenza nel fornire aiuto alle sue componenti più deboli.
Tra tutte, mons. Mamberti ha evidenziato in primo luogo la grave carestia che ha colpito
il Corno d’Africa e che continua a mietere vittime, soprattutto tra le donne ed i
bambini.
Una seconda grande sfida – ha detto – riguarda la libertà religiosa.
"La mancanza di rispetto per la libertà religiosa - ha affermato - è una minaccia
per la sicurezza e la pace e impedisce la realizzazione di un autentico sviluppo umano
integrale". "Il peso di una religione particolare in una nazione non dovrebbe mai
implicare che i cittadini appartenenti ad altre confessioni siano discriminati nella
vita sociale, o, peggio, che sia tollerata la violenza contro di loro". "Il rispetto
della libertà religiosa – ha proseguito - è la strada fondamentale per costruire la
pace, il riconoscimento della dignità umana e la tutela dei diritti umani". Ha ricordato
quindi che "le situazioni in cui è violato il diritto alla libertà religiosa o negato
ai credenti di diverse religioni, sono purtroppo numerose: vi è un'intolleranza crescente
per motivi religiosi” e purtroppo – ha denunciato mons. Mamberti – “si constata che
i cristiani sono attualmente il gruppo religioso che soffre il maggior numero di persecuzioni
a causa della sua fede". Il presule ha poi invocato "misure efficaci da adottare per
proteggere le minoranze religiose, dove sono minacciate, e in modo che tutti i credenti
di ogni fede possono vivere in sicurezza e continua a contribuire alla società a cui
appartengono".
Una terza sfida – ha detto il rappresentante vaticano – è l’attuale
crisi economica e finanziaria mondiale, causata in modo particolare da un “deficit
etico nelle strutture economiche”.
Infine, davanti alla richiesta di adesione
a pieno titolo all'Onu presentata dall'Autonomia Nazionale Palestinese, mons. Mamberti
esorta ad adottare "adottare decisioni coraggiose". "La Santa Sede - ha affermato
– considera l'iniziativa nel contesto dei tentativi di trovare una soluzione definitiva,
con il sostegno della comunità internazionale, al problema già affrontato dalla risoluzione
181 dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, del 29 novembre 1947". "Questo documento
- ha osservato – pone la base giuridica fondamentale per l'esistenza di due Stati”.
L'auspicio della Santa Sede è che "gli organi delle Nazioni Unite possano prendere
un impegno per aiutare in modo efficace realizzare l'obiettivo ultimo, vale a dire
la realizzazione del diritto dei palestinesi ad avere un proprio Stato indipendente
e sovrano e dei diritti degli israeliani per la sicurezza. Stati entrambi dotati di
confini internazionalmente riconosciuti". In ogni caso, per la Santa Sede, qualunque
sia la risposta delle Nazioni Unite occorre che in Medio Oriente "le parti possano
riprendere i negoziati con determinazione" e a tal fine rivolge "un appello urgente
alla Comunità internazionale per aumentare il proprio impegno e stimolare la creatività
e l'iniziativa, in modo da arrivare ad una pace duratura, rispettando i diritti di
israeliani e palestinesi".