Romania: la Comece chiede di condividere nella società civile i valori universali
della religione
Sono due le aspettative che i cattolici hanno nei confronti dell’Unione Europea: ad
indicarle è mons. Virgil Bercea, vescovo di Oradea Mare, in Romania, e delegato presso
la Comece, la Commissione degli episcopati della Comunità Europea. In un’intervista
rilasciata all’agenzia Sir, il presule spiega che “l’Unione europea come istituzione
è un simbolo dell’unità e della diversità, incarna i valori fondamentali della cultura
occidentale, formatasi nel corso di duemila anni su fondamenti cristiani”. In questo
senso, “i cattolici sono molto aperti ai valori sviluppati dall’Ue perché questi rispondono
alle loro aspirazioni” ed hanno, quindi, due aspettative principali nei confronti
dell’Ue: “da una parte, auspicano che i valori universali che si riscontrano nella
religione siano condivisi all’interno della società civile. Si aspettano dall’Ue un
discorso identitario che affermi l’importanza del cristianesimo nella storia della
civiltà contemporanea. D’altra parte, insistono sul necessario rispetto dei diritti
umani fondamentali”. Nello specifico, inoltre, i cattolici romeni “si aspettano un
intervento fermo da parte dell’Ue al fine di eliminare alcune discriminazioni ed auspicano
prese di posizione comuni da parte delle Chiese d’Europa". Quanto al contributo della
Chiesa romena all’Europa, mons. Bercea sottolinea che esso si articola a diversi livelli,
come “l’implementazione di un sistema didattico moderno”, la “grande esperienza in
materia di dialogo e coabitazione con gli altri culti, in contesto plurietnico e multiconfessionale”,
o ancora la ricca riflessione “in materia di teologia, sociologia e bioetica”. Infine,
il presule traccia un bilancio dell’operato della Comece nell’Ue: “La presenza della
Commissione a Bruxelles costituisce un elemento molto positivo”, conclude, citando
come esempio “i risultati soddisfacenti ottenuti nella discussione sull’esposizione
del crocifisso in Italia”. (I.P.)