2011-09-27 16:13:44

Il porto di Sirte nelle mani degli insorti mentre Gheddafi parla di martirio


Avanzano ancora le forze del governo provvisorio libico. Grazie all’aiuto dei raid aerei della Nato, le truppe del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) hanno conquistato il porto di Sirte. Lanciano messaggi di resa mentre Gheddafi si dice pronto al martirio. Il servizio di Fabrizio Angeli:RealAudioMP3

Mentre le forze del Cnt garantiscono alle famiglie della tribù di Gheddafi una resa con uscita sicura da Sirte, Gheddafi afferma di essere ancora “sul terreno” e di voler morire come “martire”. Il suo messaggio audio è stato diffuso da una radio locale a Bani Walid, una delle sue ultime roccaforti, e ripreso dal sito Internet della tv Al Libya, fedele al regime. Ma nella importante città di Sirte il porto è ormai nelle mani delle forze del Cnt e il comandante del Consiglio nazionale di transizione libica racconta di essere stato contattato da membri anziani della tribù del rais per concordare una resa delle forze lealiste. Il nuovo governo libico ha preso il controllo di alcuni punti strategici di Sirte, città natale di Gheddafi, dopo un’altra lunga notte di combattimenti. E la situazione per i civili è sempre più grave. Senza cibo, acqua ed elettricità a migliaia stanno lasciando la città. Ci sono poi le dichiarazioni del premier ad interim, Jibril, che ha detto all’Onu che “finché resta a piede libero Gheddafi rappresenta una minaccia crescente di atti terroristici, anche a livello internazionale”. Il primo ministro libico ha ribadito che la famiglia di Gheddafi detiene ancora molte ricchezze in oro e denaro ed è così in grado di destabilizzare la situazione nell’intera regione del Sahara.

Repressioni in Siria mentre il regime accusa l’Occidente di seminare il caos
In Siria, continua la violenta repressione da parte dell’esercito delle proteste popolari contro il regime del presidente Assad. Almeno 20 persone sono rimaste ferite durante un attacco a Rastan, nella regione di Homs, uno degli epicentri più attivi della rivolta scoppiata quasi sette mesi fa. Solo in questa zona sono stati uccisi circa 850 civili dall’inizio delle proteste, secondo le cifre fornite dagli attivisti. Sempre ad Homs sono stati uccisi due accademici, che sembra avessero di recente espresso critiche contro la repressione in corso. Il governo smentisce e accusa a sua volta alcuni non meglio precisati “terroristi”. Nel frattempo, il regime di Damasco si scaglia contro Stati Uniti ed Europa. Il ministro degli Esteri siriano ha accusato all’Onu l’Occidente di voler “seminare il caos” in Siria con l’obiettivo di “smantellare” il Paese. Le stesse sanzioni sarebbero solo “il pretesto per un intervento straniero”.

Incidente stradale in Pakistan, 37 bambini morti su bus sovraccarico
Sono 37 gli scolari morti nel grave incidente stradale avvenuto ieri sera in Pakistan. Un autobus sovraccarico trasportava 105 studenti della città di Faisalabad, nella provincia del Punjab, di ritorno da una gita di studio e si sarebbe rovesciato in autostrada mentre procedeva a forte velocità. Diversi bambini sono rimasti feriti e sono al momento ricoverati all’ospedale.

Attentati in Afghanistan: bomba contro autobus, 16 morti, molti sono bambini
La violenza dilaga in Afghanistan: un 'ordigno piazzato sul bordo di una strada nel distretto di Shindand, nell'Ovest del Paese, è esploso al passaggio di un autobus uccidendo almeno 16 persone, di cui 11 bambini. Sempre oggi, un attentato suicida ha ucciso cinque persone nei pressi di una stazione di polizia di Lashkar Gar, centro principale della provincia di Helmand, nel sud dell’Afghanistan. Il kamikaze si è fatto esplodere con un'autobomba, ferendo anche 25 tra civili e forze di polizia. Lashkar Gah è una delle sette zone dove la Nato ha trasferito quest'anno la responsabilità della sicurezza nelle mani dell'esercito e della polizia locale. L’attentato di oggi è isolato o è sintomo di una destabilizzazione preoccupante? Salvatore Sabatino ne ha parlato con Marco Lombardi, Responsabile dei Progetti educativi in Afghanistan dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.RealAudioMP3

R. - E’ difficile parlare di uno stato di sicurezza per l’Afghanistan, direi che la sicurezza nell’Afghanistan dipende da due fattori che dobbiamo tenere sempre molto presenti: uno, un aspetto geografico, e l’altro un aspetto temporale. L’aspetto geografico, la sicurezza a Kabul e a Herat è molto diversa rispetto a quella a Lashkar Gah. Dobbiamo tenerlo presente. Ma quello che è importante per oggi, per il futuro, è che in Afghanistan si sta attraversando un periodo cosiddetto di transizione: la delega dei poteri e soprattutto della sicurezza dalle forze internazionali a quelle locali. Non per niente l’attentato è avvenuto alla base della polizia. In questa fase di transizione ci si aspetta, ed è sempre capitato così, una recrudescenza degli attentati. Quindi, la situazione non migliorerà nel futuro, ma sappiamo che questa è la situazione che dobbiamo affrontare.

D. – Tutto questo avviene in un Paese dove ovviamente ci sono fortissime divisioni interne. Potranno mai essere appianate, secondo lei?

R. – Le divisioni interne fanno parte della costituzione dell’Afghanistan. Forse, in futuro, la sfida per noi, è quella di cercare di capire in che modo i tribalismi oggi possono essere incorporati in un disegno democratico. Questo non vale solo per l’Afghanistan, ma vale per la gran parte del mondo che è caratterizzato da questi percorsi.

D. – Lei è responsabile dei progetti educativi in Afghanistan dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano: quanto è importante l’aspetto educativo per far risollevare un Paese come l’Afghanistan?

R. – Ogni Paese nasce se dentro di sé sente la forza per poter rinascere, quindi comincia dai cittadini. Oggi educare le donne, educare i giovani in Afghanistan è assolutamente centrale. Per questo noi come Università Cattolica lavoriamo strettamente con la Difesa italiana, con il motto per cui il Prt, cioè la Difesa, costruisce le scuole, noi costruiamo i maestri. Non bastano infrastrutture, bisogna anche avere il personale che è in grado di gestirle. (ma)

Esplosione sul Sinai a gasdotto che serve Israele e Giordania
Un’esplosione ha distrutto in Egitto, sul Sinai, una parte del gasdotto che serve Israele e la Giordania. Non è stata ancora accertata l'origine dello scoppio. Tuttavia, il gasdotto è stato ripetutamente, in passato, obiettivo di attentati, presumibilmente da chi non vorrebbe che l'Egitto fornisse gas a Israele. Quest'ultima esplosione giunge in un clima di tensione tra Egitto e Israele, segnato dall'attacco da parte di alcuni manifestanti dell'ambasciata israeliana al Cairo, lo scorso 9 settembre. Il 18 agosto, otto israeliani erano stati uccisi in un attacco vicino a Eilat, nel sud d'Israele, vicino alla frontiera egiziana. Dando la caccia agli attentatori, le forze israeliane avevano ucciso sei poliziotti egiziani in uno scontro a fuoco, provocando una crisi diplomatica con Il Cairo, che esige delle scuse.

Merkel, ok alla Grecia. Atene vota la stangata sulla casa
La Grecia è sulla “buona strada” con il piano di “privatizzazioni” e le “riforme politiche e amministrative”. E’ quanto ha detto la cancelliera tedesca Merkel, nel giorno in cui ad Atene il parlamento vota sul disegno di legge presentato dall'esecutivo che prevede l'introduzione della nuova imposta straordinaria sugli immobili (definita “la stangata sulla casa”) da pagare tramite la bolletta dell'elettricità. E questo significa che chi non paga si vedrà tagliata la corrente in casa. Governo e premier Papandreou sembrano preoccupati circa l'esito della votazione di stasera, in un momento particolarmente difficile per il Paese che rischia di restare senza fondi se la “troika” di Ue e Fmi non deciderà di dare il via libera alla concessione della sesta tranche da otto miliardi di euro previsti dal primo pacchetto d'aiuto.

Borse positive mentre in Cina c'è chi smentisce l’acquisto di bond europei
Rimbalzo delle Borse di Asia e Pacifico, dopo aver toccato i minimi da maggio del 2010. Ad innescare la corsa un maggiore ottimismo sulle misure che i leader europei stanno mettendo a punto per "domare" la crisi del debito. Intanto, in tema di economia globale, dalla Cina arriva una smentita sull’intenzione di comprare bond europei: Gao Xiqing, vicepresidente e direttore del fondo sovrano China Investment Corporation (Cic), ha detto durante un incontro del Fondo monetario internazionale: “Il nostro premier ha sottolineato che la Cina vuole aiutare l'Europa, ma come società il mandato del Cic dal governo è di mantenere una certa somma di profitti e dunque non possiamo solo andare in Europa e salvare qualcuno, dobbiamo proteggere noi stessi”.

L’Ue si felicita con Riad per l’apertura alle donne e chiede misure concrete
Il capo della diplomazia europea, Catherine Ashton, ha chiesto alle autorità dell'Arabia
Saudita di impegnarsi “sul cammino dell'eguaglianza” tra i sessi, felicitandosi della decisione del re Abdallah di concedere alle donne il diritto di voto. In una nota, Ashton “incoraggia le autorità saudite a continuare sul cammino verso l'uguaglianza tra gli uomini e le donne nella vita politica, economica e sociale”. Il re Abdallah ha annunciato di aver concesso il diritto di voto alle donne a partire dal 2015, ma l'Arabia Saudita continua a impedire loro di guidare un'automobile o di viaggiare sole.

Nelle Filippine 7 morti per il tifone e, nel sud, 7 morti per un attentato
Almeno 7 persone sono morte, di cui quattro a Manila, a causa del tifone Nesat, arrivato oggi sulla costa est delle Filippine. Molti quartieri della capitale sono stati travolti dall'acqua che in alcuni punti ha raggiunto oltre un metro di altezza. Le Filippine vengono toccate ogni anno da una ventina di tifoni. Nesat e' uno dei più potenti del 2011. Intanto nel sud delle Filippine, in un villaggio dell'isola di Basilan, sei persone, tra cui quattro civili, sono stati uccisi da combattenti del gruppo islamico Abu Sayyaf, legato ad Al Qaeda.

Oltre 240 feriti per incidente nella metro di Shanghai
Sarebbero più di 240 i feriti dell'incidente nella metropolitana di Shanghai. Lo scrive l'agenzia Nuova Cina. Secondo l’agenzia, i feriti sono diventati 245 dai 40 iniziali e per la maggior parte si tratta di contusioni e fratture ma nessuno dei feriti sarebbe in gravi condizioni. Pare che al momento dell'incidente, a causa della rottura del sistema di segnalazioni, i treni viaggiavano a velocità ridotta e i macchinisti si tenevano in collegamento telefonico.

Nucleare, accordo di sicurezza tra Ucraina e Usa
L’Ucraina si impegna a rinnovare le strutture nucleari e gli Stati Uniti promettono finanziamenti. Kiev eliminerà entro i primi mesi del 2012 tutte le sue scorte di uranio fortemente arricchito, materiale che può essere usato per la realizzazione di ordigni nucleari. È quanto sancito dall’accordo tra Stati Uniti e Ucraina, firmato dal segretario di Stato americano Clinton e dal ministro degli Esteri ucraino Grishchenko. L’accordo prevede il finanziamento da parte di Washington di circa 60 milioni di dollari, 25 dei quali serviranno per realizzare un nuovo centro di ricerca nucleare, in funzione dal 2014. Il centro dovrebbe essere in grado di produrre circa 50 tipi di isotopi medici utili per la cura dei tumori e di altre malattie.

In Russia sfiduciato da Medvedev e Putin il ministro delle Finanze Kudrin
Il leader del Cremlino Dmitri Medvedev ha firmato il decreto per le dimissioni del vicepremier e ministro delle Finanze Alexiei Kudrin. La portavoce di Medvedev ha precisato che “non e' stato il ministro a rassegnare le dimissioni ma il presidente a deciderle in conformità alla procedura esistente, su proposta del premier”. Una precisazione che sottolinea una condivisione della scelta da parte del tandem presidente-premier. All'agenzia Ria Novosti, invece, Kudrin ha riferito di avere presentato lui le dimissioni. Secondo alcuni analisti, Medvedev e Putin hanno voluto lanciare un segnale forte per serrare i ranghi evitando polemiche e critiche sulla decisione del tandem di scambiarsi i ruoli. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza e Fabrizio Angeli)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 270







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