2011-09-25 12:32:17

Perugia-Assisi: in migliaia per la Marcia della pace


Oltre 24 chilometri in 6 ore di cammino nel nome delle pace e della fratellanza tra i popoli. Sono quelli percorsi stamani da Perugia ad Assisi per la Marcia della pace, che quest’anno coincide con il 50.mo anniversario dalla prima edizione ideata ed organizzata, nel 1961, da Aldo Capitani. All’iniziativa hanno aderito, oltre a diversi rappresentanti del mondo politico, anche molti esponenti laici e religiosi. Numerosi, poi, i rappresentanti di Comuni e Province italiane, enti ed organizzazioni, nazionali ed internazionali, impegnati nella lotta alla povertà, per la giustizia sociale, per l'uguaglianza dei diritti dei popoli, contro le discriminazioni di sesso, religione e razza. Molti gli slogan e le bandiere che hanno animato il lungo corteo, a partire dalla bandiera della pace portata oggi come allora dai giovani, alla barca per ricordare le 1500 persone morte quest'anno in mare per arrivare in Italia. All’iniziativa hanno preso parte anche moltissimi cittadini e turisti. "La fratellanza dei popoli - si legge nel documento finale della Marcia - si basa sulla dignita', sugli eguali diritti fondamentali e sulla cittadinanza universale delle persone che compongono i popoli. I diritti umani sono il nome dei bisogni vitali di cui e' portatrice ogni persona. La sfida e' tradurre in pratica il principio dell'interdipendenza e indivisibilita' dei diritti umani - civili, politici, economici, sociali e culturali - e ridefinire la cittadinanza nel segno dell'inclusione". Tra le proposte quelle di "garantire a tutti il diritto al cibo e all'acqua; promuovere un lavoro dignitoso per tutti; investire sui giovani, sull'educazione e la cultura; disarmare la finanza e costruire un'economia di giustizia; ripudiare la guerra, tagliare le spese militari; difendere i beni comuni e il pianeta; promuovere il diritto a un'informazione libera e pluralista; fare dell'Onu la casa comune dell'umanita'; investire sulla societa' civile e sullo sviluppo della democrazia partecipativa; costruire societa' aperte e inclusive". In Italia per realizzare questo programma occorre - si legge ancora - "un governo di pace e una nuova politica, coerente in ogni ambito, e investire con grande determinazione sulla costruzione di un'Europa dei cittadini, federale e democratica, aperta, solidale e nonviolenta e di una comunita' del Mediterraneo che, raccogliendo la straordinaria domanda di liberta' e di giustizia della primavera araba, trasformi finalmente quest'area di grandi crisi e tensioni in un mare di pace e benessere per tutti". (A.L.)







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