Negli incontri con seminaristi e ortodossi il Papa sottolinea il valore della fede
per portare nella società la luce di Dio
La fede in Dio e il restare assolutamente fedeli alla dignità di ogni persona “rafforzano
i cristiani nell’opporsi con forza ad ogni intervento manipolatore e selettivo nei
confronti della vita umana”. E’ quanto ha affermato ieri Benedetto XVI incontrando,
nel seminario di Friburgo, i rappresentanti delle Chiese ortodosse ed ortodosse orientali.
Sempre ieri sera, nel seminario di Friburgo, il Papa ha incontrato un gruppo di seminaristi.
Il Santo Padre li ha esortati ad approfondire il rapporto tra fede e ragione. Il servizio
di Amedeo Lomonaco:
Durante il
tempo del seminario, i seminaristi devono ascoltare la Parola del Signore, lasciarsi
formare. Al tempo stesso – spiega il Santo Padre - devono portare agli uomini quello
che hanno imparato. Devono portarlo a coloro che sono in cammino, nelle periferie,
anche là dove l’uomo è lontano da Dio. Il tempo del seminario è anche un periodo di
discernimento:
“Die Sendung muss geprüft werden und dazu gehört dann
das Miteinander”... La chiamata – sottolinea il Papa rivolgendosi ai
seminaristi - deve essere esaminata e per questo serve l’essere insieme e naturalmente
il colloquio con le guide spirituali. Da questo, poi, consegue la fiducia: imparare,
cioè, che se Dio mi vuole mi posso affidare a Lui, perché nell’ora della tentazione,
dell’affanno il Signore sarà vicino a me e mi manderà persone, mi indicherà strade,
mi sosterrà. Il Seminario è anche tempo di preghiera, di ascolto:
“Hören,
wirklich ihn hören lernen, im Wort der Heiligen Schrift”… Si deve ascoltare
il Signore, imparare veramente ad ascoltare Dio nella Parola della Sacra Scrittura,
nella fede della Chiesa, nella liturgia della Chiesa e nell’oggi. La fede – ricorda
il Papa riferendosi alle parole di San Paolo - viene dall’ascolto, non dalla lettura.
Serve anche la lettura – osserva il Pontefice - ma è importante l’ascolto della parola
viva, la parola dell’altro che posso ascoltare. In Seminario si impara poi ad accettare
l’altro nella sua diversità e lo sguardo non è limitato ma volge alla comunità dei
credenti, alla Chiesa. Un altro tema affrontato dal Pontefice è quello dello studio:
“Zum
Bereitwerden für das Priestertum, zum Weg dahin”... La preparazione
al sacerdozio prevede soprattutto la formazione, che non è un’eventualità accademica
ma un aspetto essenziale. “Siate pronti in ogni momento – spiega il Papa ricordando
le parole di San Pietro - a dare a chi ve ne fa richiesta la ragione, il “logo” della
vostra fede”. E’ importante – aggiunge il Santo Padre che esorta i seminaristi ad
essere studiosi attenti ed umili - essere informati, comprendere, avere una capacità
razionale aperta, imparare. Studiando si contribuisce a far risplendere nel pensiero
la luce di Dio, a coniugare fede e ragione.
Il tema della fede è stato
al centro anche dell’incontro con i rappresentanti delle Chiese ortodosse ed ortodosse
orientali. Nel suo discorso, il Papa sottolinea che fra le Chiese e le comunità cristiane,
l’Ortodossia teologicamente è la più vicina.
“Katholiken und Orthodoxe
haben die gleiche altkirchliche“... “Cattolici ed ortodossi – spiega
il Pontefice - hanno entrambi la medesima struttura della Chiesa delle origini. Così
possiamo sperare che non sia troppo lontano il giorno in cui potremo di nuovo celebrare
insieme l’Eucaristia” (cfr Luce del Mondo. Un colloquio con Peter Seewald). In Germania
– ricorda il Santo Padre – vivono circa un milione e seicento mila cristiani ortodossi
ed ortodossi orientali.
“Sie sind ein fester Bestandteil der Gesellschaft
geworden“... “Sono diventati parte costitutiva della società contribuendo
a rendere più vivo il patrimonio delle culture cristiane e della fede cristiana in
Europa”. Benedetto XVI auspica anche che si rafforzi l’unione tra le Chiese ortodosse
e progrediscano gli sforzi per un concilio panortodosso. E ricorda che fin dai tempi
in cui era professore a Bonn e poi, anche come arcivescovo di Monaco e Frisinga, aveva
potuto “conoscere e apprezzare l’Ortodossia in modo sempre più profondo”.
“Es
begann damals auch die Arbeit der Gemeinsamen Kommission“... “A quel
tempo – ricorda il Santo Padre – si è iniziato anche il lavoro della Commissione congiunta
della Conferenza episcopale tedesca e della Chiesa ortodossa”. Da allora, tale organismo
promuove “la comprensione reciproca e contribuisce a consolidare e sviluppare le relazioni
cattoliche – ortodosse in Germania”.
“Ebenso wichtig bleibt die Weiterarbeit
an der Klärung“... “Rimane altrettanto importante – fa notare il Papa
- la continuazione del lavoro per chiarire le differenze teologiche, perché il loro
superamento è indispensabile per il ristabilimento della piena unità, che auspichiamo
e per la quale preghiamo”. “È soprattutto sulla questione del primato – aggiunge -
che dobbiamo continuare gli sforzi nel confronto per la sua giusta comprensione”.
E poi ricorda la meta del comune cammino orientato dall’annuncio della Parola:
“In
der gegenwärtigen Zeitströmung, in der nicht wenige Menschen“... “Nell’attuale
tendenza del nostro tempo in cui non poche persone vogliono, per così dire, ‘liberare’
la vita pubblica da Dio, le Chiese cristiane in Germania – tra le quali anche i cristiani
ortodossi e gli ortodossi orientali – sulla base della fede nell’unico Dio e Padre
di tutti gli uomini, camminano insieme sulla via di una testimonianza pacifica per
la comprensione e per la comunione tra i popoli”. “Facendo questo, non tralasciano
di mettere il miracolo dell’incarnazione di Dio al centro dell’annuncio”.
“Im
Wissen um den Wert von Ehe und Familie“... “Conoscendo il valore del
matrimonio e della famiglia, in quanto cristiani – conclude il Papa - ci sta molto
a cuore proteggere l’integrità e la singolarità del matrimonio tra un uomo e una donna
da ogni interpretazione sbagliata”.