Iniziativa di Pangea per aiutare i bambini testimoni di violenze domestiche
Resta tempo solo fino a domani per inviare un sms solidale all’iniziativa della Fondazione
Vodafone Italia a favore di minori in situazioni di disagio. Al progetto partecipa
anche Pangea Onlus. Ce ne parla Francesca Sabatinelli:
Il futuro
delle nuove generazioni è nelle nostre mani, oggi. E possiamo contribuire a sostenerlo
scegliendo programmi a favore di bambini in situazioni di disagio. Uno di questi progetti
è Piccoli Ospiti, della Fondazione Pangea Onlus. Con l’invio di un sms, solidale e
gratuito, al numero 47210, e scrivendo Accoglienza, si potrà sostenere bambini testimoni
della violenza domestica subita dalle loro mamme. E si calcola che in Italia siano
circa 400mila i minori che assistono ad atti violenti in famiglia. Luca
Lo Presti, presidente e fondatore di Pangea:
R. – Quello
che accade a questi bambini che assistono alle violenze che subiscono le loro madri,
sono processi veramente devastanti. Perché in molti casi i padri, che sono poi i violenti
verso le mogli e quindi anche verso le mamme di questi bambini, chiedono ai bambini
di essere partecipi alla violenza. I processi psicologici sono facilmente immaginabili;
meno immaginabile è, magari, provare a capire quello che succede nella testa di un
bambino quando vede che le mamme, in casa, subiscono queste violenze, perché non sa
più da che parte mettersi. Automaticamente si schiera con la mamma perché capisce
che è più debole; poi, però, si accorge che schierandosi con la mamma il papà si arrabbia
ancora di più perché dice: “Ecco, mi hai messo contro anche i bambini”, e quindi la
picchia ancora di più; altre volte, magari, si schierano dalla parte del violento
perché vogliono essere protetti perché diventa più facile per loro sopravvivere.
D.
– Il progetto “Piccoli ospiti” esattamente in che modo si articola? Come intervenite,
voi di Pangea?
R. – Il progetto prevede, innanzitutto, che le mamme
escano da questo contesto di violenza, per cui noi facciamo tutto quello che serve,
a livello assistenziale, come l’assistenza legale e l’assistenza psicologica o sanitaria
o, in altri casi, le case-rifugio. Poi, interveniamo con il microcredito perché le
donne possano tornare ad essere in un contesto lavorativo, produrre autonomamente
economia per questa famiglia. E oggi, appunto con il progetto “Piccoli ospiti” che
ha bisogno di essere implementato, facciamo percorsi terapeutici, psico-terapeutici,
pedagogici, ludici per questi bambini supportati da tecnici per l’infanzia, per minori
che possano accompagnare verso una nuova vita che non ritrovi più quella violenza
che oggi c’è nelle case che vogliono rinascere.
D. – Dove si svolge
questo progetto?
R. – Il progetto al momento è sviluppato in un Centro
Donna di Latina che noi seguiamo da tempo, e continuerà a svilupparsi nell’area del
Centro Italia. (gf)