2011-09-24 13:18:20

Istanbul: al Simposio cristiano-islamico scambio di esperienze sui pellegrinaggi


Al Simposio cristiano-islamico che si tiene in questi giorni a Istanbul, si è parlato del pellegrinaggio che, secondo il relatore musulmano, sarebbe iniziato con Adamo “che l’ha imparato dagli angeli in continuo volo nei cieli ripetendo il nome di Dio”, e secondo i cattolici, invece, è iniziato con Abramo che, nonostante l’età avanzata, lascia tutto e si incammina verso una terra che non conosce, divenendo il pellegrino per eccellenza. I due relatori si sono trovati tuttavia d’accordo nel dire che il pellegrinaggio esige distacco, sacrifici e disponibilità ad accettare la volontà di Dio, come hanno confermato le due relatrici che, parlando del proprio pellegrinaggio, hanno confessato di aver avuto la sensazione di vedere le porte dell’aldilà spalancarsi davanti a loro, per aver compiuto il cammino con la volontà di avvicinarsi a Dio, di vivere e rimanere con Lui. “A Gerusalemme - ha detto la relatrice cattolica - ho potuto toccare con mano non tanto la storiografia e la geografia biblica, quanto Dio dentro di me, nel mio prossimo e nelle voci infinite del creato”. La relatrice musulmana ha detto di averlo vissuto come un passaggio dal buio alla luce; di essersi sentita come un bambino appena nato, libera da ogni peso umano. Molto interessante la testimonianza del cattolico che ha visitato un luogo sacro musulmano e del musulmano che ha visitato un luogo sacro cattolico. Il primo ha parlato della visita a Konya, alla tomba di Mevlana, una meta spirituale in cui “ognuno cerca una luce interiore che gli permetta di ritrovare se stesso e di ritrovare il Signore creatore di tutti gli esseri”. Il musulmano ha parlato dell’esperienza fatta nel monastero benedettino di Norcia, dove, invitato dai religiosi, ha passato il Triduo sacro di una Settimana Santa, condividendo la vita dei monaci che ha punti di contatto con quella islamica, come la fede in un solo Dio, gli orari fissi per la preghiera (che i monaci fanno sette volte al giorno, e non cinque, come i musulmani), il digiuno e l’impegno per capire la parola di Dio, invitando poi i giovani presenti a fare la stessa esperienza con i religiosi che si trovano in Turchia per cambiare giudizi e opinioni dettati, in genere, dalla mancanza di conoscenza reciproca. (Da Istanbul, padre Egidio Picucci)







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