2011-09-24 14:30:18

Il commento al Vangelo della 26.ma Domenica del Tempo ordinario del teologo, padre Bruno Secondin


In questa 26.ma Domenica del Tempo ordinario la liturgia ci presenta il passo del Vangelo nel quale Gesù espone ai discepoli la parabola dei due figli, il primo che aveva detto sì al padre ma aveva poi disobbedito; il secondo invece che aveva risposto no, ma poi pentitosi aveva fatto quanto gli era stato chiesto:

E Gesù disse loro: "In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio".

Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del padre carmelitano Bruno Secondin, docente di Teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana:RealAudioMP3

Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare: quello che conta sono i fatti, non le chiacchiere generose o le buone intenzioni. Il primo dei due figli della parabola di oggi appare subito scorbutico verso la richiesta del Padre di andare a lavorare nella vigna: “Non ne ho voglia”, risponde sgarbato. Ma poi ci ripensa e ci va. Il secondo invece si mostra generoso e disponibile a parole, ma poi non ci va affatto. Sono le contraddizioni della vita, i formalismi degli zelanti, che poi sono contraddetti dalle azioni. Mentre chi sembra meno adatto e disposto, nei fatti si mostra più generoso e disponibile, tante volte sa cambiare e dare ascolto.

L’applicazione concreta la offre Gesù stesso: attorno a lui capi dei sacerdoti e anziani, istruiti e zelanti, hanno cercato in tutti i modi di contrastare Gesù e il suo insegnamento; mentre la gente più religiosamente improbabile, almeno in apparenza, pubblicani e prostitute, gli hanno aperto il cuore, lo hanno sentito amico e lo hanno seguito.

Forse non c’è bisogno di tante parole per dire che anche fra noi discepoli di scenario ce ne sono tanti, ma senza coerenza reale, e anzi scandalosamente incoerenti. E invece Dio vuole incontrare i cuori poveri e sinceri, pronti anche a ravvedersi con sincerità. Egli vuole gente che lo ascolta per scelta e convinzione seria, non per scena.







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