2011-09-23 14:14:30

India: aperto il dibattito sulla legge a tutela delle minoranze


Oltre 4.000 episodi di violenza in quattro anni, 648 morti e 11mila feriti in 24 Stati della Federazione indiana: sono cifre significative quelle diffuse dai vescovi indiani sulla violenza ai danni delle minoranze religiose nel Paese. La denuncia giunge mentre il “National Advisory Council” ha pubblicato una nuova bozza del provvedimento di legge che intende prevenire la violenza intercomunitaria e tutelare minoranze etniche, religiose, e culturali. Come spiega all’agenzia Fides il portavoce della Conferenza episcopale, padre Babu Joseph Karakombil, il documento intitolato “‘Prevention of Communal and Targeted Violence Bill, 2011” intende “creare una cornice legislativa certa, per prevenire, controllare e bloccare la violenza settaria che tanta sofferenza ha causato alla nazione negli ultimi anni”. Inoltre il testo di legge, avallato dal governo federale e apprezzato dai Vescovi indiani, “prevede assistenza e risarcimenti alle vittime”, e dunque “rappresenta un utile strumento per costruire l’armonia e la pace sociale in India”. Posizione, questa, condivisa da Chiese e comunità religiose minoritarie, organizzazioni a tutela dei diritti umani, associazioni che operano per la legalità e lo stato di diritto. La legge viene invece rigettata dai partiti di opposizione, guidati dal Baratija Janata Party, partito nazionalista indù e fiancheggiatore dei movimenti estremisti indù autori delle violenze. Mentre il dibattito ferve nel Paese, i vescovi hanno fornito un quadro statistico riassuntivo delle violenze, per dare l’idea della vastità e dello spessore del fenomeno: “Le cifre devono avere un peso sul dibattito in corso, per evidenziare l’urgenza della legge” sottolinea padre Babu. Il periodo preso in esame è il quadriennio 2005-2009: in tale periodo 648 persone sono state uccise, 11.278 ferite, in 4.030 incidenti di violenza perpetrati a danno delle minoranze. In media 130 morti e 2.200 feriti all’anno. Gli incidenti si sono verificati in 24 Stati su 35 dell’Unione (sono immuni gli Stati del Nordest). Il numero più alto di episodi di violenza si registra in Maharashtra (700), seguono Madhya Pradesh (666) e Uttar Pradesh (645). Ponendo la lente di ingrandimento a livello territoriale, 4 Stati, messi insieme, contano il 64% delle vittime: l’ Uttar Pradesh ha il record di 176 morti e 2.171 feriti; segue il Madhya Pradesh (107 morti e 1.708 feriti), il Maharashtra (77 morti e 2.012 feriti), l’Orissa con 52 morti e 234 feriti. Nel periodo preso in esame, l’anno peggiore è stato il 2008, con 943 casi di violenza intercomunitaria, soprattutto in Orissa, Karnataka, Madhya Pradesh e Maharashtra. (R.P.)







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