In India cresce la preoccupazione per il fenomeno delle “ragazze scomparse”
È preoccupante l’incidenza del fenomeno delle “ragazze scomparse” in India, che è
il quarto Paese al mondo, dopo Afghanistan, Congo e Pakistan, dove la popolazione
femminile è più a rischio. Ancora frequenti, infatti, secondo i dati riportati da
Fides, gli aborti selettivi contro i feti femminili, in particolare nello Stato dell’Uttarakhand,
dove il rapporto tra i due sessi nel censimento provvisorio del 2011 è ulteriormente
sceso dal precedente, toccando la quota di 886 ragazze per mille ragazzi. Inoltre,
su una popolazione totale indiana di 1.21 miliardi di persone, le “ragazze scomparse”
sarebbero, secondo i calcoli, 7.1 milioni. A combattere questa odiosa pratica, da
anni è attiva l’Ong Shri Bhuvaneshwari Mahila Ashram, che si occupa di tutela dei
diritti delle donne nella città di Dehradun. L’organizzazione punta il dito contro
il proliferare dei test prenatali per determinare il sesso del nascituro e individua,
come causa principale, la diffusione di una mentalità secondo la quale una famiglia
con più uomini è considerata più forte. Da anni, quindi, la Ong è impegnata in una
campagna di sensibilizzazione che si concentra sugli effetti psicologici negativi
che l’aborto ha sulle donne che lo praticano e sull’utile contributo che, soprattutto
nelle aree rurali, le ragazze danno alle famiglie rispetto ai loro coetanei maschi.
(R.B.)