El Salvador: i magistrati spagnoli vogliono la cattura dei militari sospettati nella
strage dei Gesuiti
Il giudice di Madrid Eloy Velasco ha inviato una nuova richiesta di cattura nei confronti
di cinque militari a riposo, sospettati di coinvolgimento nell’uccisione di sei religiosi
Gesuiti, di una loro collaboratrice e della figlia adolescente nel 1989, durante la
guerra civile (1980-1992). L’istanza - riporta l'agenzia Misna - giunge meno di un
mese dopo che la Corte Suprema del Salvador ne ha invalidata una analoga a carico
di altri nove militari a riposo, anche loro accusati della strage. “La Corte è l’unica
ad avere facoltà di decidere se procedere o meno all’arresto di queste persone” ha
detto alla stampa locale il vice commissario della polizia Howard Cotto, precisando
che nella nuova lista dei ricercati dalla magistratura spagnola figurano Guillermo
Alfredo Benavides, Joaquín Arnoldo Cerna Flores, Héctor Ulises Cuenca Ocampo, Carlos
Mauricio Guzmán Aguilar e Oscar Alberto León Linares. Benavides, ex colonnello e direttore
della Scuola militare, era stato riconosciuto colpevole nel 1991 dell’assassinio dei
Gesuiti; nel 1993 aveva beneficiato della legge di amnistia. I nove militari di cui
la Spagna aveva chiesto la cattura ad agosto facevano parte dei vertici militari quando
il 15 novembre 1989 i soldati del battaglione anti-guerriglia Atlacatl, addestrato
negli Stati Uniti, fecero irruzione nella ‘Universidad Centroamericana José Simeón
Cañas’ (Uca), uccidendo il rettore, il Gesuita spagnolo Ignacio Ellacuría, insieme
ai confratelli spagnoli Ignacio Martin Baro, Segundo Montes, Amando Lopez, Juan Ramon
Moreno, e al salvadoregno Joaquin Lopez, oltre alla cuoca Elba Julia Ramos e a sua
figlia quindicenne Celina Mariceth Ramos. Inizialmente il governo tentò di attribuire
la responsabilità dell’eccidio alla guerriglia del ‘Frente Farabundo Martí para la
Liberación Nacional’ (Fmln), oggi partito al potere. (R.P.)