Somalia: si aggrava la carestia, le Ong chiedono l’apertura di corridoi umanitari
Peggiora di giorno in giorno la crisi alimentare che sta colpendo la Somalia. È quanto
emerge dall’allarme lanciato da oltre 20 Organizzazioni non governative somale e internazionali
per le quali “la situazione umanitaria ha raggiunto livelli drammatici, senza precedenti
nel Paese”. Secondo quanto riferisce l'agenzia Misna, la siccità e la carestia hanno
letteralmente messo in ginocchio il Paese e, intanto, hanno raggiunto quota sei le
regioni in cui gli operatori dichiarano ufficialmente lo stato avanzato di ‘carestia’.
E le piogge attese nelle prossime settimane, con l’arrivo della stagione umida, non
contribuiranno a migliorare la situazione; il diffondersi di malattie come il colera
e la malaria “contribuirà invece – avvertono gli operatori – a indebolire ulteriormente
donne e bambini già resi estremamente fragili dalla siccità”. In queste condizioni,
proseguono le organizzazioni umanitarie, tra cui Oxfam, Medici dal mondo e Caritas
Svizzera, sarebbero almeno 750.000 le persone che rischiano la vita nei prossimi quattro
mesi. Una situazione aggravata dal divieto di transito per gli aiuti che le milizie
‘Al shabab’ hanno imposto nelle regioni meridionali sotto il loro controllo, a cui
gli operatori contrappongono la richiesta di aprire “corridoi umanitari” per raggiungere
le fasce più debilitate della popolazione. Oltre alla Somalia, tra i Paesi più colpiti
dalla grave crisi alimentare che secondo l’Onu coinvolgerà oltre 13 milioni di persone,
anche Etiopia, Gibuti, Eritrea, Sud Sudan, Uganda e Tanzania. (M.G.)