2011-09-22 14:23:46

Italia. Mons. Pelvi alla Guardia di Finanza: “Sobrietà per far fronte alla crisi”


“Sobrietà”, è la parola d’ordine per affrontare la crisi indicata dall’arcivescovo Vincenzo Pelvi, Ordinario militare per l'Italia, nella Messa che ha presieduto ieri a Roma in occasione della festa di San Matteo, patrono della Guardia di Finanza. Nell'omelia della celebrazione - ripresa dall'agenzia Zenit - svoltasi presso il Comando Generale della Guardia di Finanza, il presule ha ricordato la prontezza con cui Matteo rispose all'invito di Gesù a seguirlo.“'Egli si alzò e lo seguì'. “La stringatezza della frase mostra chiaramente la prontezza di Matteo nel rispondere alla chiamata – ha indicato –. Ciò significava per lui l’abbandono di ogni cosa. Evidentemente Matteo capì che la familiarità con Gesù non gli consentiva di perseverare in attività disapprovate da Dio”. Anche oggi, ha proseguito l'Ordinario militare, “non è ammissibile l’attaccamento a cose incompatibili con la sequela di Gesù, come è il caso delle ricchezze disoneste”. Mons. Pelvi ha quindi fatto riferimento al “difficile e non scontato momento storico” in cui “giorno dopo giorno occorre costruire l’edificio della sicurezza economica e della stabilità finanziaria”, “sembra che la responsabilità comune abbia lasciato spazio alla speculazione, al guadagno facile, all’arricchimento fraudolento, molto spesso mascherati da un’efficienza di comodo del mercato”, ha riconosciuto. Desiderare di vivere meglio “non è male”, ha poi sottolineato l'arcivescovo, “ma è sbagliato lo stile di vita che si presume esser migliore, quando è orientato all’avere e non all’essere e vuole avere di più non per essere di più, ma per consumare l’esistenza in un godimento fine a se stesso”. Per questo il presule ha esortato a “riscoprire la sobrietà, stile di vita nei confronti dei beni materiali e del loro uso. Ben più di un semplice accontentarsi di quanto si ha o della capacità di non sprecare, la sobrietà ha una dimensione interiore, abbraccia un modo di vedere la realtà circostante che discerne i bisogni autentici, evita gli eccessi, sa dare il giusto peso alle cose e alle persone”. La sobrietà, ha aggiunto, “è la forza interiore di chi sa distogliere lo sguardo dal proprio interesse particolare e allargare il cuore e il respiro a una dimensione più ampia”. In quest'ottica, bisogna elaborare “piani di rilancio dell’economia, aiutando non solo le banche a spese dei contribuenti, ma anche i piccoli imprenditori, le famiglie”, e “investire sulla crescita integrale dei più poveri”, “per metterli in condizione di partecipare al piano di risanamento globale, senza lasciarli ai margini del benessere. I rischi sarebbero limitati – ha concluso –, perché i poveri danno a garanzia la loro stessa vita”. (M.G.)







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