Terremoto sull’Himalaya: si aggrava il bilancio delle vittime
Si aggrava il bilancio delle vittime del violento terremoto di magnitudo 6.9 che due
giorni fa ha investito la catena dell’Himalaya, colpendo diversi Paesi: i morti accertati
salgono a 98; 65 dei quali solo nello Stato del Sikkim, nella parte nordorientale
dell’India; 8 le vittime in Nepal e 7 nel Tibet. La scossa è stata talmente forte
da essere avvertita anche a chilometri di distanza, addirittura a New Delhi e nel
Bangladesh. Oltre alle vittime, il sisma ha causato l’interruzione della corrente
elettrica e delle linee telefoniche, mentre migliaia di persone sono costrette a dormire
all’addiaccio nonostante l’insistenza delle piogge che hanno, a loro volta, aggravato
la situazione con inondazioni e smottamenti che hanno bloccato diverse strade, rendendo
difficile la messa in moto della macchina dei soccorsi. “Uno scenario devastante”,
è la testimonianza oculare di padre Felix Baretto, vicario generale della diocesi
di Darjeeling e parroco della chiesa di S. Tommaso apostolo a Gangtok, raccolta dall'agenzia
AsiaNews, che riferisce anche del crollo della Chiesa dei credenti ad Ambithang Mangan,
in cui è rimasta uccisa la moglie del pastore. Domani un gruppo della Caritas e della
Chiesa locale incontrerà il district copllector di Mangan per coordinare gli aiuti
alla popolazione. (R.B.)