2011-09-21 13:58:04

Malawi: sale la tensione politica, anche la Chiesa nel mirino del governo


Da oggi e per tre giorni il Malawi sarà “città morta”: questa l’iniziativa presa dall’opposizione al governo, in seguito al divieto della polizia alla manifestazione di protesta indetta per oggi e approvata anche dalla Corte Suprema. La manifestazione, prevista originariamente per il 17 agosto, era stata poi fatta slittare come segno di buona volontà verso il presidente Bingu wa Mutharika, in attesa che questi rispondesse alle richieste dell’opposizione. Il Malawi, ricorda l'agenzia Fides, è da tempo sprofondato in una grave crisi politica ed economica e anche la Chiesa è entrata nel mirino del governo, come spiega padre Piergiorgio Gamba, missionario monfortano da 30 anni nel Paese: “Si sono moltiplicati gli attacchi alle chiese da parte del presidente che ci vede come nemici del suo governo”, ha detto, spiegando le motivazioni alla base di tanta ostilità: un discorso pubblico in cui il presidente della Conferenza episcopale locale e vescovo di Mzuzu, mons. Joseph Mkasa Zuza avrebbe detto che chi crede di essere perfetto e di non avere bisogno di alcun consiglio è, invece, uno sciocco perfetto, discorso che il presidente ha creduto essere riferito a sé. Da allora sono iniziati gli attacchi contro le chiese: “È in atto una vera e propria campagna di diffamazione contro il vescovo, con accuse molto pesanti verso la sua persona e il suo ministero – ha aggiunto padre Gamba – e chi accusa un vescovo accusa tutta la Chiesa”. Solidarietà a mons. Zuza è stata espressa, intanto, dal Public Affairs Committee. (R.B.)







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