2011-09-21 16:27:55

Fmi, taglio delle stime sulla crescita globale. Positivo solo il rialzo entrate fiscali


Mentre il Fondo monetario internazionale (Fmi) taglia ancora le stime sulla crescita dell’economia mondiale per il prossimo anno, in rallentamento per la debolezza dell’Eurozona e degli Stati Uniti, emerge un dato in controtendenza: un maggior afflusso medio di entrate fiscali rispetto al passato, che viene giudicato positivamente dal direttore del Dipartimento Affari fiscali dell’Fmi, Carlo Cottarelli. Francesca Baronio lo ha intervistato:RealAudioMP3

R. – Le notizie positive sono che negli ultimi due anni c’è stato un miglioramento dei conti pubblici dei Paesi avanzati e che questo miglioramento è stato: o in linea con le aspettative per la maggior parte dei Paesi o meglio delle aspettative. Ci sono state delle eccezioni ovviamente - come Grecia, Portogallo e Irlanda - dove le cose sono andate peggio, ma in generale i conti fiscali sono migliorati significativamente e più delle aspettative in molti Paesi.

D. – Nonostante ciò, l’Europa continua ad essere sotto attacco, cosa si può fare per rassicurare i mercati?

R. – Deve fare due cose. Prima di tutto, parlare in maniera più chiara: c’è una certa confusione nelle dichiarazioni che vengono fatte dai diversi rappresentanti dei vari Paesi, anche se credo ci sia la volontà di trovare una soluzione. La seconda cosa, è muoversi rapidamente per attuare le decisioni che sono state annunciate il 21 luglio, che sono decisioni importanti e che fondamentalmente dicono che i Paesi europei sosterranno gli altri Paesi che sono in crisi se un aggiustamento fiscale e strutturale si verificherà in questi Paesi.

D. – Chiedere il rigore fiscale e al tempo stesso invocare la crescita non è come un cane che si morde la coda?

R. – Non credo che sia un cane che si morde la coda. Occorre fare le cose in maniera corretta, non esagerare in una direzione o nell’altra. I Paesi hanno necessità nel medio periodo di avere un aggiustamento fiscale e quindi di avere un piano su come il debito pubblico sarà ridotto o come sarà ripagato nel medio periodo. I Paesi che hanno un piano e che non hanno problemi di finanziamento nel breve termine possono nel breve periodo rallentare l’aggiustamento per evitare di pesare troppo sulla crescita, attraverso un aumento molto rapido delle tasse o un taglio troppo drastico della spesa.

D. – Obama ha appena presentato un piano di riforma fiscale: va nella giusta direzione?

R. – Sì, credo vada nella giusta direzione. E’ un piano importante in termini di aggiustamento complessivo: nei prossimi dieci anni figura un aggiustamento cumulativo di quattro trilioni di dollari. E’ un piano che bilanciato guarda sia alla spesa che alla tassazione. Il problema fondamentale è che questa è una proposta e bisognerà vedere se il Congresso raggiungerà un accordo per rendere operativo questo piano. (ap)







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