Burundi: l’appello dei vescovi contro il rischio di una spirale di violenza
Un “atto ignobile”, una “pura azione terroristica”: così mons. Evariste Ngoyagoye,
arcivescovo di Bujumbura, ha definito, in un’intervista alla Misna, l’uccisione di
almeno 39 civili, domenica sera, nel locale “Chez les amis” a Gatumba. In campo sono
scesi tutti i vescovi del Burundi, che in un messaggio hanno invitato la popolazione
a “non cadere in una spirale di violenza” e a seguire, invece, la linea del dialogo.
Una “condanna senza riserve” a quanto accaduto arriva anche dalla Commissione nazionale
indipendente per i Diritti umani, che ha chiesto ufficialmente al governo di “inquadrare
i movimenti giovanili affiliati ai partiti, impedendo loro di essere influenzati da
chi viola la norma fondamentale del rispetto della vita umana”. Il clima politico
nel Paese è andato deteriorandosi dopo le elezioni comunali dello scorso anno il cui
risultato non è stato riconosciuto dall’opposizione che ha risposto boicottando le
successive presidenziali e legislative; inoltre, negli ultimi mesi, alcuni esponenti
simpatizzanti con l’opposizione hanno deciso di lasciare il Burundi. (R.B.)