Bolivia: nuovo appello alla riconciliazione dei vescovi sul caso Tipnis
La Conferenza episcopale della Bolivia ha lanciato un nuovo appello ai settori in
conflitto per il caso Tipnis (Territorio Indigeno Parco Nazionale Isiboro Secure),
invocando un dialogo sincero e costruttivo. Le popolazioni indigene stanno infatti
protestando con una marcia che si dirige a La Paz a difesa del Tipnis, loro habitat,
minacciato dalla costruzione di un’autostrada approvata dalle autorità. Sia le loro
posizioni che quelle del governo si sono irrigidite, rifiutando il dialogo, inoltre
alcuni settori sociali si sono mostrati contrari alla marcia tentando di bloccarla
nei pressi di Yucumo. “La Conferenza episcopale boliviana, nel contesto della sua
missione pastorale e spinta dal peggioramento nei giorni scorsi del problema del Tipnis,
ancora una volta richiama le autorità e i settori interessati al fine di evitare qualsiasi
scontro e violenza, che lungi dal risolvere il conflitto, aggrava le divisioni e i
risentimenti tra fratelli, con conseguenze imprevedibili che noi tutti potremmo rimpiangere”:
è quanto riporta il testo della dichiarazione presentata alla stampa, di cui copia
è stata inviata all’agenzia Fides. “Incoraggiandoli a presentare e difendere i loro
legittimi interessi sulla strada del dialogo piuttosto che con la forza, invitiamo
i leader delle organizzazioni dei coloni e le organizzazioni interculturali a riconoscere
la libertà di manifestazione dei loro fratelli indigeni della pianura, con cui condividono
le stesse angosce e speranze. Inoltre ricordiamo a tutti che, secondo i principi cristiani
e la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, costituisce un atto criminale
il fatto di evitare che eventuali aiuti umanitari possano raggiungere la loro destinazione.
Invitiamo le autorità nazionali ad assumersi la responsabilità che questi diritti
umani fondamentali siano rispettati e garantiti” continua la dichiarazione dei vescovi.
L’appello dei vescovi è forte e chiaro: "Esortiamo le parti interessate a riprendere
la via del dialogo autentico e costruttivo, sulla base di una reale volontà delle
parti, la ricerca della verità, la reciproca capacità di ascolto e una sincera disposizione
al compromesso circa le proprie posizioni dinanzi alla priorità del bene di tutti".
La dichiarazione è firmata da mons. Oscar Aparicio, vescovo ausiliare di La Paz e
segretario della Conferenza episcopale in data 19 settembre. (R.P.)