Belgio. Mons. Leonard: screening psicologico nei seminari per prevenire casi di pedofilia
Uno “screening” più attento del profilo psicologico dei candidati al sacerdozio. Anche
così la Chiesa cattolica belga intende contrastare il fenomeno pedofilia. E’ mons.
André Léonard, arcivescovo di Maline-Bruxelles e primate del Belgio a parlarne in
un’intervista rilasciata ad una rete televisiva belga e rilanciata oggi dalla Conferenza
episcopale. Mons. Léonard ha spiegato che tutti coloro che entreranno in seminario
per diventare preti saranno sottoposti prima ad un esame psicologico che permetterà
di analizzare il loro profilo fin dall’inizio degli studi. I seminaristi saranno poi
seguiti nella formazione da un’equipe di psicologi. “La Chiesa – ha detto l’arcivescovo
– deve meglio proteggere i bambini”, per questo deve essere “più vigilante che mai”.
Nel rilanciare la notizia - riferisce l'agenzia Sir - la Conferenza episcopale ha
spiegato attraverso Joel Rochette, direttore del seminario di Namur, che l’impegno
profuso dalla Chiesa per una maggiore vigilanza psicologica dei candidati sacerdoti
è “positivo” ma che da un punto di vista strutturale “non vi è nulla di nuovo. All’interno
della Chiesa – ha detto -, già da molti anni si fa questo screening psicologico. E’
che oggi lo si rende semplicemente pubblico”. L’analisi psicologica del candidato
rimane strettamente riservato al segreto professionale per cui lo psicologo non rivelerà
mai i dettagli della sua analisi ma dà il consenso o meno perché il candidato possa
continuare nella sua strada di formazione verso il sacerdozio. Il sistema funziona.
“Ci sono stati casi – dice il direttore del seminario di Namur – in cui l’equilibrio
psicologico e affettivo era insufficiente e la candidatura è stata rifiutata”. Joel
Rochette mette però in guardia da un rischio: quello della “stigmatizzazione. Il rischio
cioè – spiega – che i candidati siano puntati a vista fin dall’inizio del loro cammino
di formazione e che siano comunque considerati come presunti colpevoli. E questa sarebbe
un'ingiustizia”. (R.P.)