Venti anni fa la nascita a Seoul dell’Istituto per l’unificazione tra le due Coree
Un disertore nordcoreano trovato in possesso di un ago avvelenato è stato arrestato
in Corea del Sud con l'accusa di voler uccidere un attivista nordcoreano anti-Pyong
Yang, Park Sang-hak. Lo ha riferito la Bbc. L'attivista Park Sang-hak, a sua volta
rifugiatosi dalla Nord alla Sud Corea negli anni scorsi, è molto noto nei due Paesi,
in particolare per i palloni aerei con i quali la sua organizzazione è solita far
arrivare volantini oltre confine. L’episodio fa riflettere su una situazione che si
protrae da quasi 60 anni: da quando, dopo la guerra di Corea del 1950-'53, il Paese
è stato diviso tra Nord comunista e Sud filo-statunitense. Tra ostilità e aperture,
i due Paesi sono entrambi entrati all’Onu nel 1991 e da allora hanno vissuto momenti
di riavvicinamento o di alta tensione. L'ultimo episodio più preoccupante è stato,
un anno fa, l’uccisione da parte di PyongYang di 46 marinai sudcoreani. In Corea
del Sud quest’anno compie 20 anni l’Istituto Nazionale per l’Unificazione. In visita
a Seoul, Fausta Speranza ha intervistato il direttore Choi Jinwook,
che spiega il lavoro dell’Istituto e la sua evoluzione negli anni:
R. – Il Kinu,
Korea Institute for National Unification, studies... L’Istituto è un istituto
di ricerca e in particolare io mi occupo degli studi sulla situazione in Nord Corea
e le relative problematiche. Abbiamo diverse fonti di informazione, in primo luogo
le abbiamo dai cosiddetti "disertori": quelli che fuggono e portano informazioni di
prima mano dalla Nord Corea.
D. – Qual è la situazione dei media in
Nord Corea?
R. – North Korea doesn’t have Internet... La Nord
Corea non possiede Internet. Ovviamente hanno altre fonti di informazione, ma per
esempio hanno un solo canale televisivo. Attraverso i lettori DVD ricevono tuttavia
notizie e vedono programmi televisivi dalla Cina, soap opera dalla Sud Corea.
Sappiamo che alcuni conoscono e cercano di seguire lo stile sudcoreano di moda o trucco.
D.
– I dvd sudcoreani, le fiction sudcoreane arrivano nel Nord Corea attraverso la Cina?
R.
– Yes, from China... Sì, dalla Cina. E i modi sono molti: Dvd, Cd, chiavi
Usb. In particolare, sappiamo che alcuni Dvd sono registrati di modo che, in caso
di controllo, sembra non vi sia nulla dentro, ma se aspetti un certo numero di secondi,
si apre un programma.
D. – Secondo lei, cosa potrebbe fare la comunità
internazionale per la situazione della Corea del Sud?
R. – It is very
important for ... E’ molto importante da parte della comunità internazionale
in generale promuovere più informazione, in particolare sarebbe importante cercare
di far giungere alla gente della Nord Corea più informazione possibili sul resto del
mondo dal quale sono isolati. Per esempio, ci sono radio come Radio Free Asia che
stanno dedicando a questo argomento alcune ore dei loro programmi. Quindi, si tratta
di una fonte di informazione molto importante per la Nord Corea. La maggior parte
dei nordcoreani che fuggono, quando arrivano in Sud Corea dicono di ricevere una buona
informazione da questi programmi.
D. – Il suo Istituto è nato esattamente
20 anni fa. Come riassumerebbe il lavoro fatto?
R. – We are conducting
researches... Stiamo conducendo ricerche, come abbiamo sempre fatto, ma
è cambiata la prospettiva. All’inizio pensavamo che il nostro impegno sarebbe servito
a una maggiore conoscenza e dunque a uno scambio anche culturale con la Nord Corea
e che questo avrebbe avvicinato le due Coree. Pensavamo – diciamo così – che
la Nord Corea avrebbe risposto alla domanda di dialogo della Sud Corea. Però non è
accaduto e ora abbiamo cominciato a cambiare la nostra strategia e i nostri obiettivi.
Ora pensiamo che in Nord Corea debba esserci una trasformazione da un sistema totalitario
in una democrazia ed economia liberale, prima di poter pensare a un dialogo. Nel passato
non abbiamo mai domandato questo tipo di cambiamento fondamentale in Nord Corea, ma
ora invece abbiamo questa esigenza. Prima che accada un cambiamento serio in Nord
Corea è difficilissimo per noi pensare di investire in un dialogo.(ap)