India: la Caritas in aiuto delle vittime del terremoto nel Nordest e delle alluvioni
in Orissa
La Caritas India è in prima linea negli aiuti di emergenza dopo due eventi catastrofici
che, quasi contemporaneamente, hanno colpito due aree del Paese asiatico: il terremoto
nel Nordest (nella zona himalayana) e le forti alluvioni nello Stato centro orientale
dell’Orissa. “Siamo molto preoccupati per le devastanti alluvioni nell’Orissa e per
il sisma che ha sconvolto gli Stati di Sikkim e la parte Nord del Bengala Occidentale”,
ha dichiarato all'agenzia Fides Anthony Chettri, delegato della Caritas India, per
la zona del Nordest. La Caritas si è mobilitata e sta cercando di sensibilizzare le
comunità cattoliche dell’intera nazione, coinvolgendole in uno sforzo di solidarietà.
Per il terremoto nel Nordest, mentre il numero della vittime continua a crescere (oltre
74 morti e centinaia di profughi), i soccorritori sono in difficoltà a causa delle
condizioni meteorologiche avverse. La Chiesa cattolica sta cercando di dare il suo
contributo a livello regionale, come spiega a Fides mons Thomas Menaparampil, arcivescovo
di Guwahati nell’India Nordorientale: “La zona più colpita è la diocesi di Darjeeling.
Siamo in contatto con il vescovo locale per monitorare la situazione e organizzare
possibili interventi. Abbiamo espresso la nostra solidarietà con le parole e con la
preghiera, ma siamo pronti anche a lanciare azioni umanitarie coordinate. Per le aree
colpite in Nepal e Bhutan, invece, i contatti sono molto difficili e si dovrà attendere”.
Più a Sud, in Orissa, la Caritas ha stanziato oltre 500 mila rupie – una prima tranche
immediata – per aiuti sanitari alle popolazioni colpite, poiché si rischia lo scoppio
di epidemie, soprattutto nei distretti di Puri e di Cuttack. “Il governo, la Chiesa,
la società civile, stanno mettendo in campo un impegno comune. Volontari e gente normale
stanno facendo del loro meglio per assistere le vittime”, ha riferito p. Manoj Kumar
Nayak, incaricato dell'arcidiocesi di Cuttack-Bhubaneswar, la più grande dell’Orissa.
Operando accanto al “Catholic relief service”, la Chiesa locale ha già pianificato
di fornire 5.500 alloggi per gli sfollati interni, senza alcuna discriminazione di
religione, casta, etnia. (R.G.)