Perù: appello del cardinale Cipriani per la tutela della vita nascente e della famiglia
Proteggere la vita dal concepimento fino alla morte naturale e tutelare la famiglia
contro il tentativo di stabilire “il protocollo dell’aborto terapeutico”, come efficace
scorciatoia per depenalizzarlo. L’arcivescovo di Lima e primate del Perú, cardinale
Juan Luis Cipriani Thorne, ha nuovamente esortato il presidente Ollanta Humala a onorare
la promessa più volte espressa nel programma di governo di rispettare la vita anche
e soprattutto sul piano legislativo. Il porporato, citato da L’Osservatore Romano,
si riferisce in particolare a una proposta del ministro della Donna, Aída García Naranjo.
“Spero che il ministro — ha sottolineato— si adoperi con efficacia e costanza per
difendere la vita”. Il cardinale ha poi ricordato che “il presidente Humala, durante
gli incontri che hanno preceduto la sua elezione, ha, più volte, promesso di operare
per difendere la vita in ogni sua fase. Non si tratta di fare polemiche, ma di evidenziare
l’importanza, lo spessore di tali affermazioni sul piano politico e sociale. Quanto
detto esige di onorare la parola data”. L’arcivescovo di Lima ha fatto riferimento
in particolare all’incontro privato tenutosi il 21 marzo scorso e alle parole pronunciate
dal presidente del Perù: “Humala ha dichiarato alla stampa che la difesa della vita
è al primo posto nei suoi programmi, così pure la famiglia fondata sul matrimonio
tra un uomo e una donna”. Riguardo alla proposta del ministro Aída García Naranjo,
il cardinale ha lanciato l’allarme circa l’esistenza di pressioni esterne al Paese,
che vogliono promuovere l’aborto, l’eutanasia, l’ideologia del genere, il consumo
di droghe che distruggono i valori fondamentali della famiglia e della stessa società.
Il cardinale ha quindi spiegato che “oggi, con il progresso scientifico, si è in grado
di intervenire all’interno del grembo materno per curare patologie del feto. In questo
orizzonte, allora, l’aborto volontario va respinto con forza e determinazione. Con
esso si sopprime la vita nascente, si compie l’assassinio di un essere umano”. “La
vita di ogni bambino fin dal suo concepimento, è sacra – ha aggiunto il porporato
-, è un dono che va quindi difeso. Non si può compiere un omicidio in nome di una
gravidanza indesiderata, riducendo la persona a cosa di cui disporre”. Per questo
motivo il cardiale ha chiesto infine “un sistema di accoglienza per garantire un futuro
sicuro alla vita che nasce, quando la madre la rifiuta o non può sostenerla. Un’istituzione
permanente che prenda cura dei neonati e ne garantisca lo sviluppo integrale”. “Vorrei
un’agenda — ha auspicato in conclusione il cardinale Cipriani Thorne — in cui si rispetti
la vita fin dal concepimento, in cui si rispettino la costituzione della famiglia,
uomo e donna, e la sua stabilità”. (M.G.)