2011-09-19 14:16:08

La Coldiretti dona mezzo milione di api alla “fattoria del Papa”


In occasione della celebrazione della Giornata della Salvaguardia del Creato, gli agricoltori della Coldiretti hanno donato al Santo Padre un alveare composto di otto arnie con mezzo milione di api al lavoro per l'impollinazione e la produzione di miele nella “fattoria pontificia” di Castel Gandolfo. Ognuna delle otto arnie a regime produrrà circa 35 chili di miele all’anno per un totale di 280 chili grazie al progetto di miele italiano–filiera corta realizzato dall’Azienda Agricola del Vaticano in collaborazione con Coldiretti-Campagna Amica che offrirà la necessaria assistenza tecnica. Un nettare naturale disponibile per la tavola del Santo padre e dei suoi ospiti. Un insetto profondamente simbolico. Le api non sono importanti solo per la produzione di miele, ma sono delle vere sentinelle dell'equilibrio naturale globale tanto che la loro scomparsa avrebbe conseguenze disastrose per la salute e l'ambiente. L'alimentazione umana infatti - rileva la Coldiretti - dipende per oltre un terzo da coltivazioni impollinate attraverso il lavoro di insetti, al quale proprio le api concorrono per l'80%. L’azienda agricola del Vaticano di Castel Gandolfo dove è stato allestito l’alveare proveniente dalla cooperativa La Sonnina, è un pezzo storico della dimora estiva dei Pontefici. L'Osservatore Romano descrive la fattoria del Papa come “un modello nel suo genere. Intanto, per la sua caratteristica della quale vanno fieri i fattori. Nonostante sia sempre stata tenuta al passo con i tempi e dotata delle tecnologie più moderne e sofisticate, la fattoria ha infatti conservato intatto l’aspetto del rustico antico, mostrando come sia possibile che l’ordine, la pulizia e le esigenze razionali dell’agricoltura moderna, estremamente tecnologizzata, possano sempre conciliarsi con il sapore della tradizione. Così, nell’ala principale dell’antico casale si scopre una modernissima pastorizzatrice per il latte ottenuto da 25 mucche in produzione che sono sistemate in una moderna stalla, allestita nel 2008. Non meno efficiente il pollaio. Un ampio recinto nel quale circa trecento galline ovaiole sono libere di razzolare a piacimento. Una sessantina sono i polli da carne, anch’essi rigorosamente ruspanti. A completare questo quadro sono un vivaio, dal quale si ricavano i fiori e le piante necessarie per adornare i Palazzi pontifici, un frutteto soprattutto di albicocchi e peschi sufficiente alle esigenze interne e un uliveto secolare che dà frutti per una discreta quantità di olio, fra i duemila e i tremilacinquecento litri. Solo poche bottiglie fanno una fugace comparsa tra gli scaffali dell’annona in Vaticano. E naturalmente tutti i prodotti arrivano sulla tavola del Papa. (M.G.)







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