La Coldiretti dona mezzo milione di api alla “fattoria del Papa”
In occasione della celebrazione della Giornata della Salvaguardia del Creato, gli
agricoltori della Coldiretti hanno donato al Santo Padre un alveare composto di otto
arnie con mezzo milione di api al lavoro per l'impollinazione e la produzione di miele
nella “fattoria pontificia” di Castel Gandolfo. Ognuna delle otto arnie a regime produrrà
circa 35 chili di miele all’anno per un totale di 280 chili grazie al progetto di
miele italiano–filiera corta realizzato dall’Azienda Agricola del Vaticano in collaborazione
con Coldiretti-Campagna Amica che offrirà la necessaria assistenza tecnica. Un nettare
naturale disponibile per la tavola del Santo padre e dei suoi ospiti. Un insetto profondamente
simbolico. Le api non sono importanti solo per la produzione di miele, ma sono delle
vere sentinelle dell'equilibrio naturale globale tanto che la loro scomparsa avrebbe
conseguenze disastrose per la salute e l'ambiente. L'alimentazione umana infatti -
rileva la Coldiretti - dipende per oltre un terzo da coltivazioni impollinate attraverso
il lavoro di insetti, al quale proprio le api concorrono per l'80%. L’azienda agricola
del Vaticano di Castel Gandolfo dove è stato allestito l’alveare proveniente dalla
cooperativa La Sonnina, è un pezzo storico della dimora estiva dei Pontefici. L'Osservatore
Romano descrive la fattoria del Papa come “un modello nel suo genere. Intanto, per
la sua caratteristica della quale vanno fieri i fattori. Nonostante sia sempre stata
tenuta al passo con i tempi e dotata delle tecnologie più moderne e sofisticate, la
fattoria ha infatti conservato intatto l’aspetto del rustico antico, mostrando come
sia possibile che l’ordine, la pulizia e le esigenze razionali dell’agricoltura moderna,
estremamente tecnologizzata, possano sempre conciliarsi con il sapore della tradizione.
Così, nell’ala principale dell’antico casale si scopre una modernissima pastorizzatrice
per il latte ottenuto da 25 mucche in produzione che sono sistemate in una moderna
stalla, allestita nel 2008. Non meno efficiente il pollaio. Un ampio recinto nel quale
circa trecento galline ovaiole sono libere di razzolare a piacimento. Una sessantina
sono i polli da carne, anch’essi rigorosamente ruspanti. A completare questo quadro
sono un vivaio, dal quale si ricavano i fiori e le piante necessarie per adornare
i Palazzi pontifici, un frutteto soprattutto di albicocchi e peschi sufficiente alle
esigenze interne e un uliveto secolare che dà frutti per una discreta quantità di
olio, fra i duemila e i tremilacinquecento litri. Solo poche bottiglie fanno una fugace
comparsa tra gli scaffali dell’annona in Vaticano. E naturalmente tutti i prodotti
arrivano sulla tavola del Papa. (M.G.)