Oggi elezioni municipali a Berlino: test per la coalizione di governo
In Germania, urne aperte nella capitale Berlino per le elezioni municipali. Il voto
rappresenta un test soprattutto per la coalizione di governo guidata da Angela Merkel,
uscita sconfitta dalle ultime tornate elettorali regionali e alle prese con problemi
spinosi soprattutto in politica economica. Intervistato da Davide Maggiore,
Fulvio Scaglione, vicedirettore di Famiglia Cristiana, settimanale dei Paolini,
analizza i possibili scenari post-elettorali:
R. – La riconferma
del sindaco, Klaus Wowereit, viene data quasi per certa. La Spd, il partito socialdemocratico
cui appartiene, ha un distacco molto ampio in tutti i sondaggi. Wowereit, d’altra
parte, è sindaco da ormai 10 anni e questo sarebbe il suo terzo mandato quinquennale,
il che ci fa capire che importanza – non solo berlinese – abbia quest’elezione. La
maggioranza rappresentata dalla Merkel al governo ha perso le ultime sei elezioni
locali e Wowereit è, potenzialmente, un candidato alla Cancelleria per le prossime
elezioni politiche.
D. – Si va verso un cambiamento al vertice della
Repubblica Federale?
R. – Certamente la tendenza ci spinge a pensare
ad un cambio di maggioranza in un prossimo futuro. Mentre però la maggioranza di governo
è divisa, anche su questioni molto sostanziali – dalla guerra in Libia alla politica
economica all’interno della zona euro -, qualche movimento si registra anche nel fronte
di sinistra. Wowereit governa Berlino in coalizione con Die Linke, un partito che
sostanzialmente è erede del Partito comunista della vecchia Germania Est. Die Linke
viene però data in calo nei sondaggi, e quindi Wowereit spera, se rieletto, di sbarazzarsi
della sinistra massimalista interpretata dal partito di coalizione e fare un’alleanza
con i Verdi - alleanza nella quale i Verdi avrebbero naturalmente una posizione molto
secondaria -. Questo prefigura un po’ una tendenza generale nel Paese.
D.
– Berlino è quindi un buon termometro degli umori della Germania?
R.
– Sì. Diciamo che è un buon termometro ed è soprattutto un termometro molto evidente
agli occhi dell’osservatore straniero.
D. – Quali saranno, nell’immediato,
le conseguenze per la Cancelliera Angela Merkel, che incontra dissensi nel suo stesso
partito?
R. –Gli effetti saranno due. Uno, nell’immediato, è la conferma
della tendenza negativa del suo partito. Nel medio periodo è invece l’affermazione
di una figura politica che esce dall’ambito locale per assumere una dimensione nazionale.
La figura di Wowereit rischia quindi di affermarsi e proiettarsi su una scena molto
più ampia di quella di Berlino. Una scena che però è più difficile da conquistare
e da convincere.
D. – Nel complesso quali sono le richieste che arrivano
alla politica dalla società tedesca?
R. – In questo momento credo che
la società tedesca – come tutte le società europee – sia molto preoccupata per i problemi
concreti come l’economia, il lavoro, l’occupazione. C’è però una differenza: essendo
il Paese più forte dell’Europa, in Germania ci sono queste forti pulsioni che guardano
con sempre maggior criticità agli impegni europei e che, viceversa, guardano con sempre
maggior favore all’apertura ai mercati asiatici. E’ una società che, come le altre,
subisce gli scossoni della crisi economica globale ma reagisce ritornando un po’ al
mito della propria forza. (vv)