La nuova evangelizzazione al centro delle parole del Papa che all’Angelus esprime
gioia per l'imminente viaggio in Germania e ribadisce il diritto di tutti allo studio
“Oggi viviamo in un’epoca di nuova evangelizzazione”: così il Papa all’Angelus a CastelGandolfo
invita “persone, famiglie, comunità” che hanno scoperto la bellezza della fede a “lavorare
nella Vigna del Signore”. Poi riflessioni sulla scuola con un appello a rispettare
il diritto allo studio per tutti. Parole di gioia per l'imminente viaggio in Germania.
E il ricordo di mons. Francesco Paleari, della Società dei Sacerdoti di San Giuseppe
Cottolengo, proclamato Beato ieri a Torino. Il servizio di Fausta Speranza:
“Vasti
orizzonti si aprono all’annuncio del Vangelo, mentre regioni di antica tradizione
cristiana sono chiamate a riscoprire la bellezza della fede". Partendo
dalla Lettera di San Paolo ai Filippesi, che la Liturgia propone oggi, il Papa ricorda
che San Paolo scriveva: “Per me il vivere è Cristo”. E invitando tutti a impegnarsi
per la nuova evangelizzazione, Benedetto XVI sottolinea: Protagonisti di questa missione
sono uomini e donne che possono dire la stessa cosa.
“Persone, famiglie,
comunità che accettano di lavorare nella vigna del Signore, secondo l’immagine del
Vangelo di questa domenica".
Poi il Papa aggiunge un richiamo fondamentale
all’umiltà e alla gratuità:
“Operai umili e generosi, che non chiedono
altra ricompensa se non quella di partecipare alla missione di Gesù e della Chiesa.".
“Cari
amici, - dice il Papa - il Vangelo ha trasformato il mondo, e ancora lo sta trasformando,
come un fiume che irriga un immenso campo". E Benedetto XVI ricorda che essere in
“comunione con Gesù Cristo vivente” significa scoprire “un nuovo senso della vita,
dell’esistenza umana”. “Dio è amore” - dice il Papa – e con il suo sacrificio ha riscattato
l’umanità dalla schiavitù del male. Dio - aggiunge Benedetto XVI – dona “una speranza
affidabile”.
“La sua morte e risurrezione è la Buona Notizia che,
partendo da Gerusalemme, è destinata a raggiungere tutti gli uomini e i popoli, e
a trasformare dall’interno tutte le culture".
“San Paolo – spiega
il Papa - era un uomo che riassumeva in sé tre mondi: quello ebraico, quello greco
e quello romano. Non a caso Dio affidò a lui la missione di portare il Vangelo dall’Asia
Minore alla Grecia e poi a Roma, gettando un ponte che avrebbe proiettato il Cristianesimo
fino agli estremi confini della terra.”
Poi dopo la recita della preghiera
mariana il Papa ricorda il Beato mons. Francesco Paleari, della Società dei Sacerdoti
di San Giuseppe Cottolengo, proclamato ieri a Torino: “Si dedicò
ai poveri e ai malati nella Piccola Casa della Divina Provvidenza, ma anche all’insegnamento,
distinguendosi per la sua affabilità e pazienza. Rendiamo lode a Dio per questo luminoso
testimone del suo amore!”.
Poi i saluti nelle varie lingue : in
francese, un pensiero prezioso per tutti gli studenti e i genitori:
“Les
années passées à l’école sont très importantes…”
Gli
anni della scuola sono molto importanti, dice il Papa: è importante “ampliare il campo
delle conoscenze”, imparare a vivere con gli altri. Dunque l’invito ai genitori a
seguire da vicino i bambini, ad ascoltarli nei loro racconti, a parlare con loro delle
esperienze che vivono, così da “aiutarli a fare le buone scelte”. “La famiglia e la
scuola: ecco il buon terreno – dice il Papa – dove si forma l’umanità di domani. E
un auspicio che si fa appello: “Ogni bambino possa ricevere l’educazione di cui ha
diritto”.
In tedesco, un pensiero all’imminente viaggio in Germania:
"Ich freue mich schon auf die Begegnungen mit vielen Menschen ...". "Guardo
con gioia all’incontro con tante persone”, dice il Papa. E un incoraggiamento a “rispondere
generosamente all’offerta dell’illimitato amore di Dio e collaborare al bene che è
nel mondo”.
In inglese l’invito a superare i momenti in cui prevale
“un sentimento di invidia per il successo di altri o disappunto perché non siamo adeguatamente
ringraziati per il servizio che facciamo”. Possa essere superato pensando ai doni
che Dio elargisce. E poi in polacco spiega che ci vengono affidati “diversi carismi,
diversi compiti” ma “ci attende la stessa paga: la gioia dell’eterna partecipazione
alla bontà del Signore”.In spagnolo, l’invito proprio a “riconoscere
“l’immensa generosità e bontà di Dioche stanno al di sopra dei
calcoli umani”. Ai pellegrini dalla Slovacchia, l’augurio di
“un buon soggiorno nella Città eterna, dove incontriamo la luminosa testimonianza
di tanti cristiani che hanno fedelmente lavorato nella vigna del Signore”.
In
italiano un saluto speciale alle “Suore di diverse parti del mondo, che frequentano
il Collegio Missionario “Mater Ecclesiae”, a Castel Gandolfo. Ma anche al “folto gruppo
della Coldiretti”, con i ringraziamenti per il dono dell’alveare collocato nella Villa.
E poi, il saluto particolare ai fedeli provenienti dalla Val Rendena, da Aprilia,
Lido dei Pini di Anzio, Quadrelle, Montopoli Valdarno, Ischia di Castro, Lamezia Terme,
Barbacina, Trebaseleghe, e quelli di Villafranca d’Asti, venuti in bicicletta. I bambini
di Ducenta, che si preparano alla Prima Comunione, l’Unitalsi di San Giorgio Jonico
e il complesso musicale “Euritmia” di Povoletto del Friuli. A tutti l’augurio di una
buona domenica.