Sud Sudan: migliaia di rifugiati in arrivo dalle zone in guerra nel vicino Sudan
Non si arresta il flusso di rifugiati che si riversano nella neonata repubblica del
Sud Sudan per sfuggire ai combattimenti in corso nello Stato del Kordofan meridionale,
nel vicino Sudan. Già dallo scorso luglio avevano cominciato ad affluire lentamente
nel Sud Sudan a seguito di duri scontri e raid aerei. A partire dalla scorsa settimana
poi gli arrivi sono rapidamente aumentati, passando dai 100 al giorno del mese di
agosto a una cifra che attualmente può raggiungere le 500 persone al giorno, per un
totale di oltre 8000 presenze. Dal Kordofan meridionale continuano infatti ad arrivare
notizie di bombardamenti aerei e l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati
(Unhcr) prevede l’arrivo di altri sfollati. Tra i nuovi arrivi vi sono anche alcuni
sud-sudanesi che vivevano nello stato del Kordofan, prima che la violenza li costringesse
a tornare nel loro Paese d’origine. L’Unhcr riferisce che al momento le persone sono
sparpagliate nelle remote regioni settentrionali dello stato di Unity, dove la carenza
di piste d’atterraggio e di strade limita drasticamente l’accesso delle agenzie umanitarie.
Per riuscire a raggiungerle, gli operatori sono costretti ad utilizzare alcuni quad,
uno dei pochi mezzi che riesce a spostarsi in queste aree. Ma con i quad è possibile
trasportare solo pochi operatori e pochi aiuti per volta. Di recente il cibo messo
a disposizione dal Programma Alimentare Mondiale (WFP) ha dovuto essere lanciato sulla
regione direttamente dagli aerei. Alla frontiera l’Unhcr ha registrato i nuovi arrivati
raccogliendo i dati principali e identificando i più vulnerabili tra loro, che saranno
poi seguiti individualmente. L’Agenzia garantisce sostegno a una clinica mobile che
si occupa delle necessità sanitarie, mentre le organizzazioni partner sono impegnate
nel miglioramento dei servizi igienico-sanitari, della fornitura d’acqua e della cura
delle persone in grave stato di malnutrizione. L’Unhcr sta inoltre allestendo un sito
nel quale trasferire i rifugiati, tenendoli a distanza dalla frontiera. I lavori di
preparazione comprendono la costruzione di cliniche, scuole, sistemi igienico-sanitari
e per la fornitura di acqua potabile. Per agevolare il trasporto delle migliaia di
rifugiati nel nuovo sito le autorità dello stato di Unity hanno avviato i lavori di
riparazione per riaprire con urgenza le strade ad automobili e camion. Finché i lavori
non saranno completati, molti rifugiati dovranno recarsi nel nuovo sito a piedi. Per
le persone più vulnerabili saranno organizzati trasporti specifici che risparmieranno
loro il duro viaggio. (M.G.)