Mons. Shomali interviene sulla situazione dei cristiani in Terra Santa
La richiesta dell’Autorità nazionale palestinese all’Onu di riconoscere la Palestina
come Stato, probabilmente avrà come esito la sua accoglienza come “Stato ‘non membro’,
perché ci sarà il veto americano al Consiglio di sicurezza”. Questa l’opinione espressa
dal vescovo ausiliare di Gerusalemme, mons. William Shomali, in questi giorni in visita
in Svizzera, nel corso di una conferenza sulla situazione dei cristiani in Terra Santa
tenutasi presso la facoltà di Teologia di Lugano: “Il destino della minoranza cristiana
e la sua sopravvivenza dipendono dall’evoluzione del processo di pace ma anche dalla
capacità dei cristiani di vivere come cittadini liberi e uguali in mezzo a due gruppi
maggioritari, musulmani ed ebrei, e di mantenere la forza nella fede per rimanere
cristiani”. “Nella zona di Betlemme – ha concluso il presule le cui parole sono state
riprese dall'agenzia Sir – le istituzioni cattoliche come scuole e ospedali danno
lavoro a un terzo della popolazione. La Chiesa cattolica, inoltre, interviene ogni
giorno per aiutare i poveri e coprire i costi di operazioni e cure mediche per chi
ne ha bisogno”. (R.B.)