Terra Santa: appello dei capi delle Chiese cristiane in occasione dell'Assemblea Onu
Due Stati per i due popoli, la necessità di negoziati, Gerusalemme città condivisa
da israeliani e palestinesi e dai fedeli delle tre religioni: sono alcuni dei punti,
contenuti in una dichiarazione comune diffusa oggi a Gerusalemme, dai rappresentanti
delle chiese cristiane, in occasione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite e
della richiesta palestinese del riconoscimento del proprio Stato. La dichiarazione,
firmata da 11 leader cristiani, tra i quali il patriarca latino Fouad Twal, il custode
di Terra Santa padre Pierbattista Pizzaballa, Mounib Younan della chiesa luterana
evangelica di Giordania e Terra Santa e Teofilo III, patriarca greco-ortodosso, ribadisce
che “la soluzione di due Stati serve alla giustizia e alla pace e che israeliani e
palestinesi devono vivere ognuno all’interno dei propri Stati indipendenti in pace
e giustizia, nel rispetto dei diritti dell’uomo e conformemente al diritto internazionale”.
I leader - riferisce l'agenzia Sir - sottolineano che “il negoziato è il mezzo migliore
per risolvere i problemi insoluti tra le due parti e che palestinesi e israeliani
dovrebbero accettare qualsiasi risultato del voto Onu”. Nel testo viene toccata anche
la questione di Gerusalemme, definita “Città santa per le tre religioni” e dove “tutti
dovrebbero vivere in pace e tranquillità, una Città che dovrebbe essere condivisa
dai due popoli e dalle tre religioni. Facciamo appello – conclude la dichiarazione
- a coloro che prendono decisioni, alle persone di buona volontà a fare il possibile
per conseguire la giustizia attesa da molto tempo, la pace e la riconciliazione tra
israeliani e palestinesi, affinché si avveri la profezia del profeta Davide, ‘amore
e verità si incontrano, giustizia e pace si abbracciano’”. (R.P.)