Onu: pressioni sui palestinesi perché non chiedano il riconoscimento
Medio Oriente al centro della prima giornata di lavori della 66.ma Assemblea Generale
dell’Onu a New York. Gli Stati Uniti hanno aumentato le pressioni sui palestinesi
affinché non chiedano il riconoscimento formale del loro Stato ed hanno promesso un
rilancio del dialogo israelo-palestinese. Un’iniziativa che ha suscitato però lo scetticismo
del presidente palestinese Abu Mazen, che nel pomeriggio ha dichiarato come “presentare
all'Onu la domanda di adesione dello Stato palestinese sia una decisione araba irreversibile”.
Il servizio di Elena Molinari:
Medio Oriente
al centro della prima giornata della 66.ma Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Ieri Washington ha aumentato la pressione sui palestinesi affinché non chiedano all’Onu
un riconoscimento formale del loro Stato. “Sarebbe controproducente”, ha dichiarato
l’ambasciatore americano all’Onu, Susan Rice, e gli inviati americani Hale e Ross
torneranno nei prossimi giorni in Medio Oriente per spingere per una ripresa dei colloqui
tra israeliani e palestinesi. Anche il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon,
ha lanciato un appello alle due parti affinché tornino al più presto a negoziare.
Nei giorni scorsi, però, Abu Mazen ha detto che quanto finora proposto dagli Stati
Uniti è troppo poco ed è arrivato troppo tardi. Il presidente dell’Autorità nazionale
palestinese resta quindi determinato a presentare domanda di riconoscimento di uno
Stato palestinese entro i confini del 1967, il prossimo 22 settembre. La richiesta
verrà fatta all’Assemblea generale ed al Consiglio di Sicurezza che, con ogni probabilità,
la boccerà, visto che l’America ha già chiesto l’uso del veto. I palestinesi possono
tuttavia sperare di far approvare la loro risoluzione dall’Assemblea. Un passaggio,
questo, che eleverebbe lo status della loro delegazione da entità senza diritto di
voto a Stato osservatore, aprendo così la porta a diverse Commissioni Onu e alla possibilità
d’iniziative legali contro Israele alla Corte dell’Aja. (vv)