Belgio: si dimette il premier ad interim, il re rientra da Nizza
Il primo ministro ad interim del Belgio, Yves Leterme, ha annunciato oggi le sue dimissioni
dalla carica. Il politico cristiano-democratico dovrebbe diventare segretario aggiunto
dell’Ocse entro la fine dell’anno. Visto il complicarsi della situazione politica
del Paese, da oltre un anno senza un governo con i pieni poteri, il re Alberto II
ha deciso di ritornare a Bruxelles da Nizza. Il servizio di Fabrizio Angeli:
Il Belgio
è senza un governo con pieni poteri dalle elezioni del 13 giugno 2010. Un record.
Quattrocentocinquantotto giorni di instabilità politica ed impasse economica, dove
nessuno riesce a prendere in mano la situazione e fermare il pericoloso aumento di
debito pubblico. Il cristiano democratico Leterme è solo l’ultimo in ordine di tempo
ad aver fatto un passo indietro. L’autonomista fiammingo Bart de Wever, il socialista
francofono Elio Di Rupo si rimbalzano da anni quel seggio da premier che nessuno sembra
volere. Il Belgio, nato nel 1830, è una federazione composta da tre regioni: le ricche
Fiandre al nord, la Vallonia francofona a sud, attraversata da maggiori difficoltà,
e Bruxelles capitale, solo ufficialmente bilingue. Fiamminghi e francesi hanno partiti
politici diversi, giornali e canali televisivi diversi. I primi spingono per l’autonomia
fiscale e per la secessione politica. I secondi vorrebbero maggior sostegno economico,
in una regione dove la disoccupazione gravita attorno al 20 per cento. Oggi il leader
socialista Di Rupo, incaricato di formare un nuovo governo, ha denunciato il “blocco
profondo” dei negoziati tra partiti francofoni e fiamminghi che ostacola gli accordi
e la stabilità del Paese. Un blocco dalle radici profonde, come nel piccolo paese
di Wemmel raccontato dai media. Quattordicimila abitanti alla periferia di Bruxelles,
dove la lingua ufficiale è il fiammingo ma la maggioranza delle famiglie è francofona.
Così quando il sindaco di Wemmel presiede il consiglio comunale non può pronunciare
neanche una sola parola in francese, altrimenti la seduta è annullata.