2011-09-14 15:56:50

Barroso apre agli Eurobond per fermare la crisi


In Italia è previsto per oggi pomeriggio il voto della Camera dei Deputati sulla manovra finanziaria anti-crisi, che è stata illustrata questa mattina al Quirinale dal presidente del Consiglio Berlusconi. Lo stesso Napolitano è intervenuto sulla crisi economica europea, ricordando come “il consolidamento dell'euro non sia solo una priorità essenziale per l'Europa ma costituisca anche un interesse vitale per l'economia mondiale”. Al parlamento europeo di Strasburgo, intanto, il presidente della Commissione europea Barroso ha fatto il punto sulle prossime misure da intraprendere per superare la crisi. Il servizio di Michele Raviart:RealAudioMP3

La Commissione europea proporrà l’introduzione sul mercato degli Eurobond e una tassazione sulle transizioni finanziarie. Queste alcune delle iniziative anti-crisi presentate a Strasburgo dal presidente della commissione europea Barroso, che ha tuttavia avvertito come tali misure “non saranno una panacea” per l’Europa. Il presidente non ha risparmiato neanche critiche ai governi dei Paesi “euroscettici”, che con i loro veti metterebbero a repentaglio “la credibilità di tutte le istituzioni europee”. Una crisi, quella che sta colpendo l’eurozona, che per Barroso è “aggravata dal pessimismo” degli Stati Uniti. Un Paese nel quale, secondo gli ultimi dati ufficiali del governo federale, una persona su sei vive attualmente sotto la soglia di povertà. Ed è proprio una società finanziaria americana, “Moody’s”, a declassare il rating delle banche francesi Sociète Generale e Credite Agricole, giudicate particolarmente esposte sul mercato al debito pubblico della Grecia. Una Grecia che vede sempre più vicina l’ipotesi di un fallimento controllato, anche se questa mattina una commissione governativa ha annunciato nuove misure e nuove riforme per convincere la troika formata da Fondo Monetario Internazionale, Unione Europea e Banca Centrale Europea sulla sempre più precaria credibilità del governo greco. Intanto la Cina sta ancora valutando se aiutare o meno i Paesi dell’Unione, acquistando in particolare i titoli del debito pubblico italiano: sul piatto della bilancia il riconoscimento a Pechino dello status di “economia di mercato”, una designazione tecnica che spalancherebbe ulteriori porte alle esportazioni e agli investimenti cinesi nel mondo.







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