Indonesia: "cintura di pace" di volontari cristiani e musulmani nelle Molucche
Torna ad alzarsi la tensione ad Ambon, nelle isole Molucche: dopo gli scontri fra
musulmani e cristiani di domenica scorsa, il governo ha stanziato per le vie della
città oltre 400 militari con carri armati, per separare le due comunità. Intanto anche
nella capitale Giakarta circolano interrogativi sulle presunte collusioni fra polizia
e rivoltosi, nonché sui gruppi di provocatori che vogliono “soffiare sul fuoco della
guerra santa”. “Alcuni gruppi politici vogliono innescare un conflitto e sfruttarlo
per propri interessi. Non vogliamo che la popolazione innocente delle Molucche debba
ancora pagare per tali giochi di potere” ha ribadito all’agenzia Fides il vescovo
di Amboina, mons. Petrus Canisius Mandagi. Padre Benny Suseyto, direttore della Commissione
per il dialogo interreligioso nella Conferenza episcopale dell’Indonesia, rimarca
“l’azione non violenta di volontari cristiani e musulmani che stanno coadiuvando le
forze dell’ordine e realizzando ad Ambon una ‘cintura di pace’, per dividere il quartiere
cristiano da quello musulmano, proteggendo le comunità ed evitando altre violenze”.
“C’è stata una risposta pronta ed efficiente di leader religiosi e di cittadini di
buona volontà. La popolazione vuole pace e armonia, nonostante i provocatori” ha detto
padre Suseyto. Una fonte attendibile nella Chiesa indonesiana, nota che “il modello
del conflitto di Ambon ricalca quello delle guerra civile del 1999: vi sono numerosi
militanti venuti dall’esterno delle Molucche e le armi in loro possesso provengono
dagli arsenali dell’esercito. Questo desta molti sospetti”. Sui giochi politici dietro
la nuova “guerra santa”, la fonte di Fides nota: “Si sta cercando di distogliere l’attenzione
dell’opinione pubblica dai grandi problemi che attanagliano il governo, come gli scandali
per corruzione”. Per risolvere a monte il conflitto nelle Molucche, conclude, “urge
affrontare le questioni ancora aperte: musulmani e cristiani hanno entrambi rivendicazioni
su territori e proprietà ‘congelate’ dopo il conflitto del 1999. Occorre sbloccare
tali questioni, operando nella piena legalità. L’armonia religiosa sarà conseguente”.
Ad Ambon un messaggio che invoca la pace è stato diffuso oggi dai mass-media, in chiese,
moschee e scuole mentre a Giakarta un forum interreligioso ha chiesto al governo centrale
di “attuare gli accordi di Malino” (che misero fine al conflitto delle Molucche del
1999-2002), “unica strada per creare una pace duratura ad Ambon”. Inoltre un gruppo
di Ong, istituti di ricerca, Chiese, associazioni, riunite oggi a Giacarta, ha ribadito
la necessità che le Molucche “non siano lasciate sole”, e ha chiesto trasparenza all’azione
di governo. (R.P.)