Ancora combattimenti in Libia. Al Cairo si discute sul futuro stato palestinese. In
Egitto anche il premier turco Erdogan
“Sono in Libia, continuate a combattere”. Gheddafi torna, in un nuovo messaggio audio,
a spronare i suoi fedelissimi. Nel frattempo il numero uno del Cnt, Mustafa Abdel
Jalil, per la prima volta parla alla folla a Tripoli, sottolineando che l’islam sarà
la fonte principale del diritto. Sul fronte militare, invece, i sostenitori del colonnello
resistono nelle ultime due roccaforti nel nord del Paese, Sirte e Bani Walid. Sentiamo
Amina Belkassem:
Ed in Libia
giungerà giovedì pure il premier turco Erdogan, che ieri, dal Cairo, ha iniziato un
tour nei Paesi della “primavera araba”; un’occasione per stringere maggiori rapporti
con l’Egitto, ma anche un importante banco di prova per le ambizioni di Ankara a diventare
motore politico del mondo musulmano. Salvatore Sabatino ne ha parlato con Antonia
Di Casola, docente di Storia della Turchia presso l’Università di Pavia:
E ieri il
Cairo è stato al centro di un’intensa attività diplomatica sull’eventuale riconoscimento
dello Stato palestinese indipendente da parte delle Nazioni Unite. Riunione tra il
premier palestinese Abu Mazen e la Lega Araba; presente nella capitale egiziana pure
il ministro degli Esteri Ue, Cathrine Ashton, la quale ha sottolineato che per il
momento non c’è su quest’argomento una posizione ufficiale di Bruxelles.
Intanto
all’Onu di New York l'Autorità nazionale palestinese prepara le ultime mosse diplomatiche
per un riconoscimento come stato indipendente e sovrano. Oggi al Palazzo di Vetro,
al via la 66.ma sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Da New York,
il servizio di Elena Molinari: