Indonesia: nelle Molucche due vittime per nuovi scontri. L'azione di pace del vescovo
Mandagi
E’ di due morti e oltre 60 feriti il bilancio degli scontri avvenuti ieri ad Ambon,
capitale delle Molucche, in Indonesia. A innescare le violenze è stata la morte di
un tassista musulmano, vittima di un incidente. Ma durante il rito funebre – riferisce
l'agenzia AsiaNews – si è sparsa la voce che l’uomo sarebbe stato aggredito da un
gruppo di cristiani. La tensione è rapidamente salita e per placare gli animi è dovuta
intervenire la polizia in assetto antisommossa. L’intervento delle forze dell’ordine
ha riportato la calma, ma alcuni proiettili vaganti hanno provocato la morte di due
persone, un insegnante e uno studente. Il portavoce nazionale della polizia sottolinea
che l’autopsia conferma la morte del tassista per incidente stradale. “I medici –
sottolinea – non hanno riscontrato alcun segno di violenza”. Fonti locali riferiscono
poi che sono state incendiate numerose case di cristiani. A Giakarta, intanto, si
stanno riunendo i vertici della polizia per studiare interventi in grado di assicurare
un’adeguata cornice di sicurezza nella zona teatro delle violenze. Ma anche i leader
religiosi hanno offerto una pronta risposta. In un colloquio con l’agenzia Fides,
mons. Petrus Canisius Mandagi, vescovo di Amboina, racconta l'iniziativa di pace presa
a livello interreligioso: “Ho incontrato, con altri leader cristiani, i capi religiosi
musulmani. Come leader religiosi delle Molucche abbiamo lanciato un appello congiunto
alla popolazione, per chiarire l’accaduto, invitando a cessare ogni violenza, che
porta solo distruzione e dolore. Se c’è un incidente o un episodio negativo, occorre
parlarsi e non dare subito avvio alla violenza. Difendiamo insieme la pace, abbiamo
detto, il bene più importante”. Mons. Mandagi si dice fiducioso: “Tutto sembra chiarito.
Nei prossimi giorni intensificheremo gli incontri fra leader religiosi, per costruire
l’armonia e la pace. La strada maestra è il dialogo, da proseguire a tutti i livelli.
Noi faremo del nostro meglio”. Le Molucche sono state teatro di un conflitto fra cristiani
e musulmani fra il 1999 e il 2002. Il vescovo di Amboina rimarca: “Abbiamo ancora
nella memoria i problemi del passato. L’episodio di ieri significa che c’è ancora
da fare per costruire la pace, giorno per giorno, passo dopo passo. Alcuni gruppi
vogliono innescare un conflitto e sfruttarlo per propri interessi o benefici. Soprattutto
gruppi politici contrari al presidente Susilo Bambang Yudhoyono. Ma non vogliamo che
la popolazione innocente delle Molucche debba ancora pagare e soffrire a causa di
tali giochi di potere”. (A.L.)