Incidente in una centrale nucleare francese: un morto e 4 feriti, non c’è fuga radioattiva
"Non c'è fuga radioattiva": lo ha confermato un portavoce del Ministero dell'Energia
francese dopo l'incidente nel sito nucleare di Marcoule, nel Sud della Francia. I
pompieri hanno eretto un perimetro di sicurezza intorno alla centrale, per evitare
qualsiasi rischio. Un primo bilancio parla di un morto e 4 feriti. La centrale di
Marcoule, creata nel 1956, è stata la prima centrale nucleare francese, nella Linguadoca-Rossiglione.
La centrale possiede 3 reattori da 79 MW totali. A Marcoule furono costruiti i reattori
nucleari a uso militare per le ricerche destinate alla costruzione della bomba atomica
francese.
L’Onu denuncia: 2.600 morti dall’inizio delle proteste in Siria Duemilaseicento
persone uccise dallo scoppio delle proteste a metà marzo: è questo l’ultimo bilancio
presentato dall’Onu sulle vittime della violenta repressione operata dalle forze di
sicurezza del regime di Damasco. Lo ha riferito a Ginevra Navi Pillay, Alto commissario
delle Nazioni Unite per i diritti umani citando fonti attendibili sul posto. Damasco
contesta le cifre. Il servizio di Fabrizio Angeli:
Tra i morti,
denuncia l'Onu, c’è anche il giovane Ghiath Matar, l’attivista anti-regime arrestato
giovedì che aveva lanciato l’idea di affrontare le forze di sicurezza con i fiori
in mano. Un video amatoriale su Youtube mostra il suo corpo deposto in una bara e
coperto da un lenzuolo bianco, sotto il quale compaiono i segni delle torture subite
in carcere. Un’autorevole consigliera del regime di Assad ha smentito i numeri forniti
dall’Onu, sostenendo che i civili morti dall’inizio degli scontri sono al massimo
700, e che nei disordini hanno perso la vita anche 600 tra militari e poliziotti.
La Siria – ha aggiunto la consigliera presidenziale,– potrebbe tenere elezioni legislative
alla fine di quest’anno o all’inizio del 2012. Tra l’altro la consigliera ha ringraziato
la Russia per il sostegno e invitato al dialogo anche gli altri Paesi occidentali.
Nel frattempo, per la prima volta dallo scoppio della rivolta in Siria, alcuni
leader religiosi della comunità alawita, branca dello sciismo a cui appartiene anche
la famiglia presidenziale degli al Assad, hanno preso pubblicamente le distanze dal
regime denunciando i suoi crimini e invitando tutti gli alawiti siriani a schierarsi
con la "rivoluzione".
Cercano di rubare petrolio: 100 morti per l'esplosione
di un oleodotto in Kenya Sembra siano morte oltre 100 persone per l’esplosione
ad un oleodotto avvenuta in Kenya, nella zona industriale di Lunga Lunga. Diverse
persone cercavano di rubare petrolio da una condotta. “Pensiamo che il numero dei
morti sia superiore a cento”, ha detto Thomas Atuti, un responsabile della polizia,
precisando che la maggior parte delle persone sono morte bruciate. L'esplosione è
avvenuta in una zona circondata dalla bidonville di Sinai, densamente popolata. "C'è
stata una fuga dalla condotta, e la gente cercava di recuperare la benzina - ha detto
un abitante del quartiere, Joseph Mwego -. C'è stata allora una forte detonazione,
una grossa esplosione, e le fiamme e il fumo si sono alzati alti nel cieli. La gente
cercava di prendere petrolio dalla condotta", ha confermato un responsabile della
Croce Rossa. Un giornalista della "France Presse" ha visto sul posto decine di corpi
carbonizzati.
Yemen: almeno 230 morti in combattimenti con Al Qaeda Sono
almeno 230 i soldati yemeniti morti in tre mesi di combattimenti contro i ribelli
islamici nel Sud del Paese. Nel corso degli scontri sono stati uccisi oltre 30 presunti
capi locali di Al Qaeda, secondo quanto annunciato dal vicepresidente dello Yemen.
L’esercito yemenita ha liberato nei giorni scorsi la città costiera di Zinjibar, capoluogo
della provincia di Abyane, dalla minaccia di un gruppo di ribelli sospettati di avere
legami con la rete terroristica di Al Qaeda. Le operazioni militari nella zona, ha
concluso il vicepresidente, sono quasi terminate, ma restano ancora sacche di resistenza
in regioni isolate.
In Libia, sospesa l’offensiva dei ribelli su Sirte Le
milizie rivoluzionarie libiche hanno rimandato l’offensiva finale su Sirte, la città
natale di Muammar Gheddafi e roccaforte simbolo dei lealisti. Resta invece sotto assedio
Bani Walid, dove si registra una forte resistenza dei fedelissimi del rais e dove
si nasconderebbero due dei figli del colonnello. Il terzogenito Saadi Gheddafi è in
fuga in Niger. Per quanto riguarda le forze pro-Gheddafi, c’è anche da dire che, secondo
testimoni, hanno attaccato la raffineria di Ras Lanuf.
In Egitto slitta
importante deposizione nel processo Mubarak In Egitto, il capo del consiglio
supremo delle forze armate Hussein Tantawi ha preferito rinviare la sua attesa deposizione
di oggi davanti alla Corte, che sta giudicando l'ex rais Hosni Mubarak e l'allora
ministro dell'interno Habib el Adly con l'accusa di avere ordinato alle forze di sicurezza
di sparare sui manifestanti durante la rivoluzione di gennaio. Convocato a sorpresa
la scorsa settimana insieme ai vertici presenti e passati delle istituzioni della
sicurezza nazionali, con la garanzia di un black out informativo totale, Tantawi,
riferiscono alcune fonti, si è scusato per non essersi presentato oggi invocando la
“fragile” situazione della sicurezza nel Paese. Stessa motivazione anche per il capo
di stato maggiore delle forze armate Sami Annan, che avrebbe dovuto essere ascoltato
dalla Corte domani. Per entrambe è stata fissata una nuova data: il 24 settembre per
Tantawi, il 25 per Annan. In una riunione straordinaria fra consiglio militare e governo
è stato deciso ieri di dare piena attuazione alla legge d'emergenza in vigore in Egitto
dal 1981, in seguito all'uccisione dell'allora presidente Anwar Sadat e mai revocata.
Iran-Russia:
al via centrale nucleare e apertura ai controlli In Iran, è pronta l’inaugurazione
dell’allaccio alla rete elettrica nazionale della centrale nucleare di Bushehr, ultimata
dopo 36 anni con la collaborazione della Russia. Il ministro degli Esteri iraniano,
Ali Akbar Salehi, e il suo collega russo per l’Energia, Sergei Shmatko, hanno annunciato
in una conferenza stampa altri progetti comuni, insistendo anche sulla sicurezza dell’impianto,
al centro del dibattito dopo la catastrofe di Fukushima. Il ministro Salehi ha chiarito
anche la disponibilità del governo iraniano ad avviare trattative per la supervisione
dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, in cambio della caduta delle sanzioni.
Secondo la tv di Stato nuove centrali saranno costruite sulla costa meridionale del
Paese, mentre a quella di Bushehr si aggiungeranno altri tre impianti.
Elezioni
municipali in Norvegia: primo voto dopo la strage di Utoya Urne aperte oggi
in Norvegia per elezioni municipali che rappresentano un test degli umori dell'opinione
pubblica, dopo lo shock dei 77 morti della bomba a Oslo e il massacro di Utoya il
22 luglio scorso. Di comune accordo i partiti hanno aperto la campagna elettorale
a metà agosto, al termine del periodo di lutto, e i toni del dibattito sono stati
mantenuti bassi. Tutti i leader politici, a partire dal premier laburista Stoltenberg,
hanno esortato ad un'alta affluenza alle urne come risposta alla strage.
Giappone:
celebrazioni e proteste a sei mesi dallo tsunami L’intero Giappone si è fermato
ieri per ricordare la tragedia dell’11 marzo scorso, quando un terremoto e il successivo
tsunami provocarono la morte di circa ventimila persone. Il Paese asiatico fatica
ancora a ripartire dalle macerie lasciate dalla scossa di nove gradi Richter, con
la conseguente crisi nucleare aperta dal disastro della centrale di Fukushima, il
secondo più grave della storia dopo quello di Chernobyl. A Tokyo e in altre città
ci sono state manifestazioni contro il nucleare e la sua gestione da parte di un governo
instabile, che ha cambiato premier sei volte negli ultimi cinque anni. Due giorni
fa si era dimesso anche il ministro dell’Economia, Yoshio Hachiro, proprio per delle
battute infelici su Fukushima. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza
e Fabrizio Angeli)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana
Anno LV no. 255