Austria: sempre più uomini e donne impegnati nella pastorale
Coltivare una “cultura della fedeltà a ciò che abbiamo promesso”. Questa la richiesta
che il vescovo di Graz-Seckau, mons. Egon Kapellari, ha rivolto alla diocesi in una
lettera pastorale diffusa in occasione del suo 50.mo anniversario di sacerdozio. Nel
documento, ripreso dall'agenzia Sir, mons. Kapellari afferma l’esistenza di “grande
instabilità nella società ma anche nella Chiesa” e invoca per il futuro “una maggior
collaborazione e un’unione più forte nell’azione comune”. Mons. Kapellari osserva
poi che “certe richieste di cambiamento nella Chiesa possono portare senza accorgersene
a situazioni rischiose”. Pertanto, “nella situazione attuale della Chiesa in Austria
sarà utile innanzitutto lasciar perdere i contrasti” ed evitare “generalizzazioni
aggressive”. Inoltre, nell’opinione pubblica vengono a crearsi convincimenti semplicistici,
come nel caso della scarsità di vocazioni. “Spesso si dice”, scrive il vescovo, “che
senza cambiare le condizioni di ammissione al sacerdozio, la rete della pastorale
verrà presto a mancare, come se solo modificando i criteri di ammissione si potesse
garantire una pastorale più approfondita ed efficace”. In tutto ciò, ha osservato,
ci si dimentica che “oggi, in Austria e in Germania, opera nella pastorale un numero
di donne e uomini mai raggiunto in passato”. (A.L.)